In Ucraina  superato il punto di svolta, ma attenti alla  finta pace di Mosca

In Ucraina superato il punto di svolta, ma attenti alla finta pace di Mosca

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di Andrey Yermak

Andrey Yermak, collaboratore del presidente Zelensky: Non ci si pu sedere al tavolo dei negoziati senza precondizioni. Altrimenti il progetto imperiale di Putin continuer

Lo scorso febbraio, quando il Cremlino ha ordinato l’invasione illegale dell’Ucraina, le forze armate russe hanno inizialmente schierato circa 180.000 soldati. Ma hanno incontrato una coraggiosa resistenza e da allora sono fuggite indietro verso il confine russo. Molti non credevano che una sconfitta del genere potesse accadere a una delle presunte grandi potenze del mondo.
Tuttavia, dopo la ritirata, la crisi si aggravata. A luglio, Yevgeny Prigozhin, il capo dell’oscuro gruppo Wagner, ha fatto il giro delle prigioni russe in un tentativo sempre pi disperato di reclutare soldati per la guerra in Ucraina. Non stata una ricerca redditizia. Mesi dopo, migliaia di russi sono fuggiti dal Paese per evitare di essere gettati nel tritacarne dopo che il Cremlino ha annunciato l’arruolamento di 318.000 civili.

Piedi d’argilla

I piedi d’argilla dell’impero russo sono messi a nudo anche dalla sua decisione di evitare il combattimento con l’Ucraina e di bombardare invece le nostre infrastrutture civili. Lungi dall’essere un segno di forza, la prova prima della debolezza paralizzante del Cremlino.
Questa guerra non finir n domani n tra un mese. Ma abbiamo gi raggiunto il punto di svolta. indubbio che i difensori ucraini stanno sconfiggendo gli invasori russi sul campo di battaglia e continueranno a farlo. In larga misura, questo successo preconizzato, come ha osservato il presidente Zelensky, dal fatto che l’Ucraina sta sconfiggendo la Russia nella battaglia per le menti del mondo. L’assistenza straordinaria e senza precedenti fornita dai nostri alleati e partner — militare, economica, umanitaria — ne la prova.

Tuttavia, troppo presto per fermarsi. Continuiamo a sentire appelli a salvare la faccia della Russia e a sedersi a un tavolo di negoziati senza precondizioni. Si chiede inoltre il riconoscimento dell’annessione illegale dei territori ucraini ancora occupati dalla Russia. Alcuni esperti ritengono che Putin dichiarer qualsiasi risultato come una vittoria. anche probabile che riesca a convincere un gran numero di cittadini che la forza della propaganda possa mitigare l’umiliazione subita dalla Russia sul campo di battaglia.

Ma la realt che l’impetuoso salto di Putin verso la violenza in Ucraina ha allarmato non solo i suoi consiglieri pi fidati. Ha anche danneggiato gravemente i legami con quei partner internazionali con i quali ha passato decenni ad accattivarsi i favori. Le perdite militari della Russia hanno spezzato non solo le famiglie dei suoi cittadini, ma anche la fiducia di alleati un tempo amici, frutto di decenni di meticolosa pianificazione economica. Ha anche instillato nella Nato un rinnovato senso di responsabilit.

Il Cremlino continua a ricattare il mondo con armi nucleari e disastri da radiazioni. Se Mosca otterr solo una parte di ci che vuole, le risorse della Russia saranno ancora una volta utilizzate per il ricatto e la distruzione. I russi avranno la possibilit di diventare liberi se sconfiggeranno il Cremlino nella loro testa, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky. Ma abbastanza ovvio che non saranno in grado di farlo da soli. Ecco perch i partner dell’Ucraina dovrebbero aiutarci non solo a ripristinare la sovranit e l’integrit territoriale, ma anche a creare un nuovo sistema di sicurezza globale che renda impossibili i tentativi di vendetta.

Il piano di pace in 10 punti del presidente Zelensky prevede il ritiro di tutte le truppe russe dall’Ucraina, il ripristino della nostra integrit territoriale, l’istituzione di un tribunale speciale per perseguire i crimini di guerra, garanzie di sicurezza occidentali per l’Ucraina, garanzie di sicurezza alimentare, compreso il sostegno alle esportazioni di grano verso le nazioni pi povere del mondo, e garanzie sulla sicurezza nucleare e delle radiazioni intorno alla pi grande centrale nucleare europea, Zaporizhzhia, ora occupata dai russi.
Queste condizioni devono essere soddisfatte pienamente. Altrimenti, il colosso russo si regger ancora una volta sui suoi piedi d’argilla. Un giorno inevitabilmente cadr di nuovo. Ma l’umanit dovr pagarne le conseguenze con un numero ancora maggiore di vite umane. Il mondo democratico pu scegliere di evitare questo scenario adesso. Basta aiutare gli ucraini a finire il loro lavoro.

4 febbraio 2023 (modifica il 4 febbraio 2023 | 23:46)

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Pietro Guerra

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