La pagella del Mereghetti:La sconfitta di un sacerdote contro la natura selvaggia (voto: 7)

La pagella del Mereghetti:La sconfitta di un sacerdote contro la natura selvaggia (voto: 7)

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di Paolo Mereghetti

Nell western del danese Hlynur Plmason un prete viene inviato dalla Chiesa di Danimarca a fondare una parrocchia in Islanda, per nulla preparato a ci che lo attende

Un western senza Sioux e Cheyenne, senza bisonti e praterie, senza sceriffi e fuorilegge ma con la stessa ambizione mitica di scavare nelle radici di una terra e di una popolazione per farne emergere la storia e i drammi, le tensioni e le speranze. Oltre a una significativa citazione fordiana da Sfida infernale. Ma con una differenza non trascurabile: non siamo nel west statunitense ma nell’Islanda di fine XIX secolo, ancora sotto il dominio danese.

E proprio dalla Danimarca parte il protagonista del film, il giovane prete Lucas (Elliott Crosset Hove), incaricato dal vescovo di aprire una chiesa in un villaggio della costa sud orientale dell’Islanda e deciso a fotografare persone e ambienti che trover nel viaggio con una ingombrante macchina a lastre di collodio. Per questo non sbarca vicino alla sua meta: vuole concedersi un lungo viaggio di avvicinamento, dove spera di trovare soggetti per le sue fotografie.

Godland del trentottenne islandese Hlynur Plmason il resoconto di quel viaggio, alla scoperta di una terra selvaggia (ben lontana dalle promesse del titolo, Terra di Dio) che si riveler ben pi ostica di quanto Lucas potesse immaginare, ma anche molto pi seduttiva e inquietante di quanto il giovane fosse preparato ad affrontare. Perch il viaggio, che occupa una met delle due ore e 23 minuti del film, metter a dura prova non solo le sue forze fisiche ma anche le ragioni profonde delle sue convinzioni.

Certo di poter far proprio quello che vede grazie alla capacit di fissarlo sulla lastra fotografica, di poter conoscere quello che incontra solo imprigionandone le forme grazie ai sali d’argento fissati col collodio, Lucas imparer a sue spese l’irriducibilit di una Natura che nella sua apparente freddezza si ribella a ogni forma di comprensione, anche a quella della sua fede, finendo cos per minare addirittura le certezze religiose dell’uomo di chiesa.

Plmason, autore anche della sceneggiatura, quasi elimina il ruolo dei dialoghi, specie durante il viaggio di avvicinamento al villaggio, e affida a lunghe inquadrature fisse il racconto dello scontro tra l’ambizione di Lucas (che vuole ridurre tutto a pure forme estetiche, a belle immagini) e l’imprendibile forza della Natura, invitando lo spettatore a ritrovare la forza del cinema delle origini (anche il formato quello quadrato) e della sua missione — registrare la realt e la sua forza ontologica — come per liberare gli occhi dalla quotidiana frequentazione con immagini generate artificialmente. Qui di artificiale non c’ pi nulla, persino le riprese hanno rispettato la progressione cronologica del film, per cercare anche nella recitazione il riflesso di quella lotta di fronte a cui Lucas non potr che soccombere.

E infatti, quando arriva al villaggio il prete privo di sensi, in fin di vita, costretto al risveglio a fare i conti con un se stesso cambiato, segnato nel profondo da quel lungo viaggio che ha messo in crisi la sua fede. adesso che i temi di fondo del film, tenuti sottotraccia fino ad ora, emergono: la perdita di senso della missione religiosa (davanti alla chiesa in costruzione i fedeli ballano e festeggiano, come in Sfida infernale, ma una volta terminata Lucas non vi pronuncer mai un sermone), le tentazioni dell’altro sesso (incarnato dalle due figlie dell’uomo che lo ospita), la scoperta della forza fisica e del gusto di vincere (nel rito della lotta durante la festa) e soprattutto il peso delle due lingue attraverso cui il prete cerca di comunicare: il natio danese e l’ostico islandese, i cui valori si ribaltano se la prospettiva diventa quella dei locali (il danese che dovevo parlare la domenica era una lingua orrenda, ti strozza la gola dice la guida che ha condotto Lucas fino al villaggio e che scatener tutte le rabbie represse del sacerdote).

Mentre il film ritrova la forza che vivificava tanti western, quella dello scontro tra un uomo che vuole dominare la realt e una Natura che lo obbliga alla resa.

1 gennaio 2023 (modifica il 1 gennaio 2023 | 21:07)

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