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di Paolo Mereghetti
Luchini, sindaco conservatore sotto choc: la moglie vuole cambiare sesso
Non la prima volta che Fabrice Luchini (da anni, il miglior attore francese) porta sullo schermo un sindaco (indimenticabile il suo primo cittadino in cerca di consigli in Alice e il sindaco) n la prima volta che il cinema francese — anche in questo molto pi capace di quello di casa nostra di misurarsi seriamente con il mondo che ci circonda: pensateci sceneggiatori e registi nostrani, pensateci! — porta in scena i problemi politici di chi si trova alle prese con la prova delle elezioni comunali (come per esempio Isabelle Huppert in La promessa – Il prezzo del potere). Ma quello che capita a Jean Leroy (Luchini appunto) in Un uomo felice proprio quando decide di ricandidarsi per la terza volta a sindaco di Montreuil-sur-Mer (un paesino di nemmeno 3mila abitanti nel dipartimento Pas de Calais) non se lo immaginava nessuno.
Seduto al ristorante, mentre cerca l’occasione giusta per dire alla moglie Edith (Catherine Frot) che dovranno ancora rimandare la vacanza in camper che le aveva promesso perch ha deciso di ripresentarsi al Comune, lei invece a rubargli la parola e a spiegargli che per tutta la vita, fin da quando era bambina, aveva soffocato il suo desiderio di sentirsi un uomo. E che arrivata ai sessanta, con i tre figli ormai cresciuti e autonomi, ha deciso di intraprendere quella transizione che aveva sempre contrastato.
Non si possono descrivere ma solo vedere sullo schermo le metamorfosi dell’espressione di Luchini che passa dallo stupore all’incredulit allo sbigottimento alla paura fino al malcelato disprezzo. Lui non pu crederci. Non vuole crederci, anche perch politicamente Jean non proprio quello che si dice un progressista. La sua campagna elettorale fondata sui valori pi tradizionali anche per contrastare l’avversario alla carica di sindaco, pi giovane e pi aperto di lui, e Jean non prevede certo quello che gli sta preparando la moglie: al suo ritorno a casa gli si presenta vestita da uomo, con un bel paio di baffi posticci, decisa a farsi chiamare solo Eddy.
A questo punto, l’aspirante sindaco passa attraverso tutti i possibili stati, dalla rabbia alla disperazione alla rassegnazione, mentre il suo braccio destro Francis (Philippe Katerine) e l’improbabile addetto alla comunicazione digitale Thomas (Artus Solaro) cercano di imbastire una qualche strategia per la comunicazione elettorale (comico lo spot in cucina).
Fino al giorno in cui accade l’imprevisto: Eddy, vestita da uomo, buca una gomma davanti a una centrale nucleare e chiama il marito per aiutarla a sostituire il copertone. E per ringraziarlo gli stampa un bel bacio sulla bocca (anche perch lei continua ad amarlo ed con lui che vorrebbe continuare a fare sesso) senza sapere che le telecamere di sorveglianza registrano tutto. Dando il via a una serie di pettegolezzi in citt che mettono violentemente in crisi la popolarit di Jean. Come ne uscir?
Diretto da Tristan Sgula e scritto da Guy Laurent e Isabelle Lazard, il film gioca pi con la sorpresa e la curiosit dello spettatore che con la voglia di approfondire. Sa graffiare ma senza voler davvero cercare il passo di una vera commedia di costume, ma sa evitare di scadere nella farsa: le amiche transgender del gruppo di supporto di Edith/Eddy sono sempre raccontate con un certo pudore e il fatto che Catherine Frot si mostri anche con una barba non proprio folta conferma un certo coraggio nell’attrice o comunque la mancanza di ogni preoccupazione per la propria immagine. Non siamo certo dalle parti della Donna scimmia di Ferreri (la cui crudelt e cattiveria sono lontanissime dalla perseguita carineria di Sgula) ma questo Un uomo felice regala comunque un’ora e mezza di sorrisi e qualche simpatica risata.
Per merito soprattutto di un Luchini ancora una volta bravissimo. grazie a lui che il film non perde mai la sua credibilit e nonostante un finale conciliante e rassicurante (ma non certo nella direzione che si potrebbe immaginare) lui che sa rendere convincente un invito alla tolleranza e alla apertura mentale che non scade mai nella bu ffoneria.
5 marzo 2023 (modifica il 5 marzo 2023 | 21:04)
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