Il 1° ottobre 1963 ha segnato una pietra miliare nella storia dell’istruzione. Con l’entrata in vigore della legge istitutiva della scuola media statale, l’istruzione diventa un diritto accessibile a tutti, in maniera gratuita e obbligatoria.
La riforma, che ha avuto origine da un’intensa discussione parlamentare incentrata sull’uguaglianza, ha aperto le porte dell’istruzione a circa 600.000 ragazzi e ragazze provenienti da famiglie di operai, braccianti e artigiani, catalizzando una mobilità sociale senza precedenti.
L’origine della Riforma
Il 31 dicembre 1962, viene approvata la legge di riforma della scuola media. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio dell’anno successivo, il primo ottobre 1963, gli studenti varcarono per la prima volta i cancelli della “media unica”, inaugurando una nuova era dell’educazione in Italia. Questo periodo segna la prima grande riforma democratica successiva alla riforma Gentile, con un forte impegno verso l’abolizione delle discriminazioni sociali e l’espansione degli accessi alle scuole secondarie.
L’impatto sociale e culturale
L’obiettivo centrale della riforma era estendere l’istruzione obbligatoria a tutti i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, aumentando significativamente la percentuale di studenti che conseguivano la licenza di scuola secondaria inferiore. I dati riflettono il successo di questa iniziativa: nel decennio successivo, nonostante una crescita della popolazione italiana del 6.5%, gli studenti della scuola media unica aumentarono del 32.6%. Questo periodo vide anche la nascita del doposcuola a carico dello Stato, un ulteriore passo verso l’accessibilità educativa.
La legge del ’63 trova le sue radici in alcuni articoli della Costituzione Italiana, in particolare l’articolo 34 che prescrive l’istruzione obbligatoria per almeno otto anni. Con questa legge, l’obbligo scolastico viene esteso fino all’età di 14 anni, ribadendo l’importanza dell’istruzione gratuita per tutti. Una delle modifiche più significative fu l’abolizione dell’esame di ammissione alla scuola media, facilitando l’accesso all’istruzione superiore e ponendo fuori legge il lavoro minorile per i minori di 14 anni.
Latino facoltativo
Per 15 anni, fino al 1977, l’insegnamento del latino fosse facoltativo per gli studenti di terza media. Una decisione che rifletteva un tentativo di modernizzare l’istruzione, pur mantenendo un legame con le tradizioni classiche.
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