Attenzione ai prof con la mania della cultura e della storia patria, e che intendono spiegare i monumenti più importanti a gruppi di amici in visita nella loro città: c’è il rischio di una multa salata per esercizio abusivo della professione di guida turistica. La cultura dunque, oltre a dare pane (o a non darne a seconda dei punti di vista) lo può pure togliere.
E tanto è successo a una prof che stava illustrando le bellezze di Bergamo Alta a un gruppo di amici in visita nella città.
Proprio nel più bello, forse ai piedi della statua del Colleoni, sono arrivati i vigli urbani e dopo averle chiesto i documenti, fra cui mancava il patentino di guida turistica, le hanno comminato una multa di 2.000 euro per esercizio abusivo della professione di guida turistica.
La docente infatti non è iscritta al registro delle guide turistiche, ma è solamente un’insegnante in pensione, membro del direttivo dell’Università per tutte le età di Casatenovo, Lecco.
La storia è stata raccontata da Bergamonews.
Sembra comunque che il fatto sia successo lo scorso 4 aprile. A segnalare la donna alla polizia locale è stata una guida turistica autorizzata. I vigili l’hanno sorvegliata per un quarto d’ora, poi si sono avvicinati e le hanno chiesto i documenti.
La donna ha provato a difendersi, spiegando che si trattava di una lezione privata, a titolo gratuito, per un gruppo di amici. Ma nonostante le spiegazioni è scattata la sanzione. La donna, insieme all’Università per tutte le età, ha detto che farà ricorso.
L’attività di contrasto alle guide non autorizzate, anche in sinergia con le guide è stata incrementata dai vigili dall’inizio dell’anno, in concomitanza con l’avvio dell’esperienza della Capitale della Cultura.
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