Sono oltre 17.000 gli edifici scolastici, sul totale di 40.293 scuole del nostro Paese, situati in zona 1 e zona 2 ossia a medio ed elevato rischio sismico e 4 milioni e 300.000 i bambini e i ragazzi che risiedono in queste zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2% mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, ossia il 7%.
“Sono passati 20 anni dal crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia, e da allora molto è stato fatto per migliorare l’edilizia pubblica del nostro Paese, soprattutto in relazione alla classificazione sismica del territorio, alla revisione della normativa antisismica, ad interventi di adeguamento per molti edifici pubblici. Ma molto resta da fare, come ogni anno mostriamo con i dati del nostro Rapporto sulla sicurezza delle scuole” dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva che, proprio a seguito del crollo della scuola Iovine – a causa del quale, il 31 ottobre 2002 alle ore 11. 32, morirono 27 bambini e la loro insegnante – diede avvio al suo programma nazionale Impararesicuri.
Gli episodi di crollo negli edifici scolastici non accennano a fermarsi: dall’inizio della scuola ad oggi Cittadinanzattiva ne ha censiti già 15 – di cui il più preoccupante ha riguardato l’Aula dell’Università di Cagliari – che testimoniano la necessità di incrementare i sopralluoghi preventivi da parte di Comuni, Province, Città Metropolitane, di prevedere fondi ad hoc sia per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che per indagini diagnostiche di soffitti, controsoffitti, solai. “Per fare ciò occorrono risorse aggiuntive che gli enti locali possano destinare a queste azioni – continua Bizzarri. Per questo ci rivolgiamo al Governo e al nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, perché si faccia memoria di questa tragedia impegnandosi da subito nel proseguire gli interventi di edilizia scolastica già previsti, nell’intervenire e rimuovere le cause dei ritardi e nel programmare nuovi provvedimenti urgenti”.
Anche in merito ai fondi stanziati con il PNRR, Cittadinanzattiva ricorda che stanno emergendo ritardi rispetto alla scadenza del 31 dicembre per tutti gli interventi riguardanti la messa in sicurezza, la costruzione di nidi, infanzia, palestre e mense. “Ritardi che il più delle volte sono causati da rallentamenti burocratici negli apparati centrali e difficoltà tecniche in quelli periferici. Bisogna correre ai ripari per evitare un effetto domino sulle scadenze successive, dagli effetti inimmaginabili”.
Il prossimo 22 novembre, migliaia di scuole in Italia celebreranno la XX Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole sia per ricordare le troppe giovani vittime causate da scuole non sicure sia per aumentare la conoscenza rispetto ai rischi presenti a scuola e sul territorio (terremoto e alluvione in primis) e mettere in atto comportamenti e procedure salvavita atti a prevenirli e fronteggiarli. “Sarebbe un bel segnale – conclude Bizzarri – se, in occasione della Giornata, il Ministro non solo ricordasse le vittime della scuola ma convocasse l’Osservatorio nazionale dell’Edilizia scolastica per fare il punto sullo stato attuale, ascoltare gli attori coinvolti, indicare le linee programmatiche. Il modo migliore per onorare le piccole vittime di San Giuliano è quello di impegnarsi ancora di più in base al proprio ruolo, alla propria competenza e responsabilità a fare di più e meglio per asili nidi, edifici scolastici ed universitari, affinché mai più nessun genitore debba piangere il proprio figlio, la propria figlia perché stava esercitando il suo diritto a studiare”.
, 2022-10-30 09:15:00, Sono oltre 17.000 gli edifici scolastici, sul totale di 40.293 scuole del nostro Paese, situati in zona 1 e zona 2 ossia a medio ed elevato rischio sismico e 4 milioni e 300.000 i bambini e i ragazzi che risiedono in queste zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2% mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, ossia il 7%.
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