25 aprile a Porta San Paolo a Roma: «Con l’Ucraina nel cuore». Striscioni contro la Nato al corteo Anpi: «Inopportuni»

25 aprile a Porta San Paolo a Roma: «Con l’Ucraina nel cuore». Striscioni contro la Nato al corteo Anpi: «Inopportuni»

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di Carmen Plotino

La celebrazione della Liberazione con il sindaco Gualtieri, il governatore del Lazio Zingaretti e la presidente della Comunità ebraica Dureghello. Striscioni anti Usa al corteo dei partigiani: l’Anpi si dissocia. In piazza di Torre Argentina «l’altra» manifestazione

«E’ una giornata fondamentale per la nostra democrazia e la nostra Repubblica. La festeggiamo sempre, ma quest’anno lo facciamo anche con l’Ucraina nel cuore, un paese aggredito a cui diamo tutta la nostra solidarietà nel segno dei valori della democrazia repubblicana, della liberazione e dell’antifascismo. La Resistenza ha visto il coraggio di tante persone che non si sono rassegnate all’oppressione e hanno voluto essere protagonisti della rinascita dell’Italia. I partigiani che hanno preso le armi e si sono battuti per liberare l’Italia hanno riscattato l’onore dell’Italia». Con queste parole, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha aperto le celebrazioni del 25 aprile a Roma, deponendo una corona a Porta San Paolo insieme con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Dureghello: «Lasciare da parte le polemiche»

All’omaggio ai caduti, anche la Comunità ebraica di Roma: «Lasciamo da parte quello che è stato, le polemiche, parliamo di oggi — ha detto la presidente Ruth Dureghello a margine della celebrazione nel luogo simbolo della resistenza, dove il 10 settembre nel 1943 militari e civili cercarono di opporsi all’occupazione tedesca — Festeggiamo l’Italia e gli italiani, riuniamoci intorno a questa memoria condivisa anche per non dimenticare gli eserciti alleati e la Brigata Ebraica, cioè quegli ebrei che tornarono in Europa e si sacrificarono per liberare il nostro paese».

Striscioni anti Usa e Nato al corteo Anpi

E sulle note di «Bella Ciao» è partito da largo Bompiani il corteo dell’Anpi, che si è concluso sempre a Porta San Paolo. Diverse centinaia di persone hanno sfilato preceduti dallo striscione con scritto «I Partigiani». Ma tra la folla ne sono comparsi anche alcuni polemici anti Usa: «Basta guerre. Contro Putin e contro la Nato», di Rifondazione comunista. «Non condivido queste bandiere, sono inopportune, ce ne occuperemo. Siamo grati agli Alleati ed alle migliaia di giovani statunitensi morti per la Liberazione dell’Italia», spiega il presidente Anpi di Roma e Lazio, Fabrizio De Sanctis.

La protesta: «La Digos mi ha identificato per un cartello su Mattarella»

Ma le polemiche non finiscono qui. A sfilare nel corteo Anpi c’è anche Mario Vicentini, che impugna un cartello con la scritta: «Presidente, l’Italia ripudia la guerra, cos’è che non capisci di queste parole?» e la foto di Sergio Mattarella. «Ieri – racconta Vicentini – ero alla Marcia per la pace con questo cartello e la Digos mi ha fermato e identificato. Mi hanno detto che è vilipendio: sono cose che avvengono solo in Turchia e Russia. Sono figlio di un partigiano, con uno zio ucciso alle Fosse Ardeatine. Sono antifascista e contro la guerra».

La manifestazione «laica» a Torre Argentina

Ad oscurare le celebrazioni del 25 aprile, oltre a qualche nuvola di passaggio, resta anche la polemica politica scatenata dal presidente Anpi, Pagliarulo («Non appoggiamo l’invio di armi alla resistenza ucraina») che ha diviso le piazze. «Non ho capito come si fa a celebrare la Resistenza negando il diritto di resistere. La parola resistenza è il contrario della parola resa. L’Anpi celebra i valori della resa? Per me è incomprensibile». Ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, tra i promotori di un’altra manifestazione a Roma — a sostegno del popolo ucraino nel giorno delle celebrazioni del 25 aprile — organizzata a piazza di Torre Argentina, a qualche chilometro di distanza da quella a Porta San Paolo, con altre associazioni partigiane e la comunità ucraina cristiana. «La doppia morale e l’assenza di memoria sono un problema nel nostro Paese — ha detto ancora Calenda parlando dal palco — Il 25 aprile non è una festa di parte, e voglio ricordare che per tanti anni e stato detto che chi non era di sinistra non poteva festeggiare questa giornata. E invece no: alla guerra di liberazione hanno partecipato tante componenti, come i liberali e i repubblicani, gli azionisti e i socialisti».

25 aprile 2022 (modifica il 25 aprile 2022 | 16:27)

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, 2022-04-25 14:30:00, La celebrazione della Liberazione con il sindaco Gualtieri, il governatore del Lazio Zingaretti e la presidente della Comunità ebraica Dureghello. Striscioni anti Usa al corteo dei partigiani: l’Anpi si dissocia. In piazza di Torre Argentina «l’altra» manifestazione, Carmen Plotino

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