Un robot con le sembianze di Dante, che spiega le parole della Divina Commedia e risponde alle domande: un esempio perfetto di trasversalità delle discipline. Non a caso nella scuola è stato sperimentato un progetto di curricolo digitale
Ha il volto ricalcato sulla maschera funeraria di Dante da un laboratorio specializzato di Firenze, il corpo realizzato con un portaombrelli e un manichino, i circuiti che muovono bocca, testa e collo realizzati in laboratorio, i contenuti approntati dagli studenti insieme agli esperti dell’Accademia della Crusca: ecco Dantroide, il robot creato dall’istituto Marconi di Campobasso. Un istituto tecnico all’avanguardia, dove attraverso un bando del ministero la dirigente Adelaide Villa insieme al suo staff ha messo su un progetto che introduce nelle diverse discipline l’aspetto delle competenze digitali, e in particolare dei diritti in internet, per trasmettere ai ragazzi una consapevolezza nuova. «Il curricolo digitale è innanzitutto un’esperienza didattica bellissima– spiega Villa- e la cosa veramente interessante è stata il lavoro che i docenti hanno fatto in classe con gli studenti permettendo ai ragazzi di sperimentare in maniera puntuale il valore di questo strumento. Il curricolo è una serie di strumenti didattici dedicati sia ai docenti, perché ci sono schede che comprendono tutto il background pedagogico, e a favore dei ragazzi perché comprende una serie di schede, EAS, episodi di apprendimento situato: ovvero una metodologia didattica inventata dal professor Rivoltella che è nostro partner, approntate per approfondire le tematiche del digitale soprattutto in riferimento ai diritti in internet».
Una sorta di cassetta degli attrezzi, «che permette di creare un curricolo digitale, che in maniera trasversale implementa e sviluppa nei ragazzi le competenze delle cittadinanza digitale». Competenze che poi possono essere trasferite anche in un curriculum dei ragazzi, «perché nel momento in cui è assunto nel curricolo scolastico, va a finire nel portfolio dello studente, e diventa una competenza che può spendere. Non ci sono attualmente gli strumenti affinati, ma è una possibilità. E il riferimento ai diritti è fondamentale, perché i ragazzi sono grandi fruitori ma non è sempre naturale per loro capire cosa c’è dietro, quali sono le problematiche, i rischi che si corrono».
Come si usa? Con delle carte da gioco. «Le carte sono uno strumento fisico per utilizzare al meglio il curricolo digitale- spiega Annalisa Gaddi, docente di elettronica -Queste carte raccolgono, danno un contenuto tangibile, a questo bel prodotto del curricolo digitale per i diritti in internet che abbiamo creato. Tutte le carte sono dotate di un QR code, uno sul retro che rimanda al sito e uno sul fronte, che rappresenta un contenuto specifico del nostro curricolo, che può essere di quattro tipi diversi: o è generale (grigio), o indirizzato alla primaria (giallo), o scuola primaria (arancione), o di secondo grado (rosso). Inquadrando un QR code, veniamo rimandati all’elemento del curriculum, a una scheda ad esempio di approfondimento, in cui sono contenute le informazioni sulla tematica specifica. Ogni immagine fa riferimento all’argomento, nel caso ad esempio troviamo una carta con dei bambini che giocano, rimanda alla scheda di un EAS, episodio di apprendimento situato, la metodologia didattica che guida il nostro curricolo digitale per i diritti in internet, e all’interno del documento a cui si viene rimandato ci saranno tutte le informazioni su quali attività svolgere in classe, e soprattutto ai materiali direttamente cliccabili. Sono carte per i docenti, uno strumento di lavoro che serve per applicare nelle classi questo curricolo».
(Valentina Santarpia)
8 aprile 2023 – Aggiornata il 9 aprile 2023 , 22:39
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