Alzheimer Fest, Firenze 2022: «Il viaggio di uMani»

Alzheimer Fest, Firenze 2022: «Il viaggio di uMani»

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«Il viaggio di uMani» è il film dell’Alzheimer Fest 2022, che si celebra a Firenze dal 9 all’11 settembre, e racconta le avventure su e giù per l’Italia dell’«installazione migrante»: un’opera in ferro battuto ideata dallo scrittore Flavio Pagano per onorare la resilienza silenziosa dei cosiddetti fragili, troppo spesso abbandonati ai margini della società.

L’installazione raffigura 4 mani che annegano, ma anche che si sostengono, si cercano, chiedono e danno aiuto, ed è nata in seno a quel piccolo grande «acceleratore di emozioni» che è l’Alzheimer Fest. In dodici mesi «uMani» ha toccato 10 regioni, percorrendo 15.000 chilometri. Su invito di musei, ma anche di associazioni, università, RSA, Comuni, che hanno trasformato il suo percorso in una matrioshka di eventi.

Com’è stato girare un film senza parole, tutto immagini?: «Ho cercato di ricostruire la fascinazione del viaggiare attraverso il montaggio delle immagini e la loro combinazione con la dinamica della musica, per dar vita a un viaggio nel viaggio», dice Giuseppe Bella, filmmaker e musicista: «Del resto Flavio, Alessandra ed io, cercando insieme la strada giusta per rendere questa sensazione, abbiamo a nostra volta viaggiato insieme…». Nelle riprese si vedono le mani della pianista mentre suona la musica del film: «Donare le mie mani alle riprese mi ha profondamente emozionata», racconta Alessandra Cesarini: “L’invito di Flavio mi è arrivato mentre ero in Lunigiana, il mio primo viaggio dopo la pandemia… Mentre suonavo mi sono sentita proiettata nelle immagini. È stata una sensazione assolutamente indimenticabile, che spero proveranno anche gli spettatori…”

Che Italia viene fuori dall’esperienza di uMani? «Un’Italia bella, spontanea, ma anche saggia, tenace. Siamo stati in piccoli centri e grandi città, dalla Calabria al Trentino — spiega Pagano — E sono i piccoli centri, della cui vitale importanza finalmente cominciamo ad accorgerci, a indicare la rotta. Penso a Rodallo, in Piemonte, dal quale è partito un tour di «uMani» che, fra i gozzaniani languori di una terra solo in apparenza austera, ha finito per coinvolgere l’intero Canavese in un susseguirsi di iniziative solidali. O a Dugenta, nel beneventano, alle porte dello splendido massiccio del Taburno che, mentre punta con decisione allo sviluppo, non dimentica i propri anziani, montagne di ogni comunità, e sa integrare con naturalezza i migranti nel proprio tessuto sociale». Prossimi appuntamenti? “Dopo l’Alzheimer Fest saremo al Museo del Violino di Cremona, al Forum della non autosufficienza di Bologna e nel complesso della Camera dei Deputati. Abbiamo ricevuto un lusinghiero segno d’interesse da una rete Rai e arrivano i primi inviti dall’estero. L’importante è che il viaggio continui, perché nulla come il viaggiare insegna l’illusione dei confini e che aver paura della diversità è un sentimento antievoluzionistico, battuto in partenza dalle leggi di Darwin…”

8 settembre 2022 | 22:34

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-08 20:48:00,

«Il viaggio di uMani» è il film dell’Alzheimer Fest 2022, che si celebra a Firenze dal 9 all’11 settembre, e racconta le avventure su e giù per l’Italia dell’«installazione migrante»: un’opera in ferro battuto ideata dallo scrittore Flavio Pagano per onorare la resilienza silenziosa dei cosiddetti fragili, troppo spesso abbandonati ai margini della società.

L’installazione raffigura 4 mani che annegano, ma anche che si sostengono, si cercano, chiedono e danno aiuto, ed è nata in seno a quel piccolo grande «acceleratore di emozioni» che è l’Alzheimer Fest. In dodici mesi «uMani» ha toccato 10 regioni, percorrendo 15.000 chilometri. Su invito di musei, ma anche di associazioni, università, RSA, Comuni, che hanno trasformato il suo percorso in una matrioshka di eventi.

Com’è stato girare un film senza parole, tutto immagini?: «Ho cercato di ricostruire la fascinazione del viaggiare attraverso il montaggio delle immagini e la loro combinazione con la dinamica della musica, per dar vita a un viaggio nel viaggio», dice Giuseppe Bella, filmmaker e musicista: «Del resto Flavio, Alessandra ed io, cercando insieme la strada giusta per rendere questa sensazione, abbiamo a nostra volta viaggiato insieme…». Nelle riprese si vedono le mani della pianista mentre suona la musica del film: «Donare le mie mani alle riprese mi ha profondamente emozionata», racconta Alessandra Cesarini: “L’invito di Flavio mi è arrivato mentre ero in Lunigiana, il mio primo viaggio dopo la pandemia… Mentre suonavo mi sono sentita proiettata nelle immagini. È stata una sensazione assolutamente indimenticabile, che spero proveranno anche gli spettatori…”

Che Italia viene fuori dall’esperienza di uMani? «Un’Italia bella, spontanea, ma anche saggia, tenace. Siamo stati in piccoli centri e grandi città, dalla Calabria al Trentino — spiega Pagano — E sono i piccoli centri, della cui vitale importanza finalmente cominciamo ad accorgerci, a indicare la rotta. Penso a Rodallo, in Piemonte, dal quale è partito un tour di «uMani» che, fra i gozzaniani languori di una terra solo in apparenza austera, ha finito per coinvolgere l’intero Canavese in un susseguirsi di iniziative solidali. O a Dugenta, nel beneventano, alle porte dello splendido massiccio del Taburno che, mentre punta con decisione allo sviluppo, non dimentica i propri anziani, montagne di ogni comunità, e sa integrare con naturalezza i migranti nel proprio tessuto sociale». Prossimi appuntamenti? “Dopo l’Alzheimer Fest saremo al Museo del Violino di Cremona, al Forum della non autosufficienza di Bologna e nel complesso della Camera dei Deputati. Abbiamo ricevuto un lusinghiero segno d’interesse da una rete Rai e arrivano i primi inviti dall’estero. L’importante è che il viaggio continui, perché nulla come il viaggiare insegna l’illusione dei confini e che aver paura della diversità è un sentimento antievoluzionistico, battuto in partenza dalle leggi di Darwin…”

8 settembre 2022 | 22:34

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Pietro Guerra

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