Big Tech, ciniche e spietate: nonostante gli utili record licenziano i dipendenti

Big Tech, ciniche e spietate: nonostante gli utili record licenziano i dipendenti

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DATAROOM

2 febbraio 2023 – 06:59

di Milena Gabanelli e Massimo Sideri

Come possibile che le Big Tech, l’industria pi potente del mondo, mentre festeggiano uno dei bienni migliori di sempre, licenzino 200 mila persone? Le borse vanno male, vero. Ma a guardare i bilanci i ricavi continuano ad essere record. Meta ha chiuso il 2021 a 117,9 miliardi rispetto agli 85,9 del 2020. Per il 2022 le attese sono di 118,1 miliardi. Alphabet (Google) ha guadagnato 257 miliardi nel 2021: +40% sul 2020. L’ultimo dato disponibile per il 2022 quello del terzo quadrimestre chiuso a 69 miliardi (+6% sullo stesso periodo dell’anno precedente). Amazon ha guadagnato nel 2021 469 miliardi, un fatturato quasi raddoppiato rispetto al pre-pandemia. Nel terzo trimestre del 2022 (ultimo dato) il ricavi sono saliti del 15%. Risultato? Licenziamento massicci. Certo che il patto sociale fra le aziende dove l’imprenditore si prende il rischio e i grandi guadagni, ma preserva l’occupazione storia di un altro secolo. Vediamo i numeri per capirli bene.

Chi non ricorda le drammatiche fotografie del crac di Lehman Brothers del 15 settembre 2008? I dipendenti che uscivano dalla sede di New York con gli scatoloni e la scritta Iron Mountain sono il simbolo della crisi mondiale della finanza partita dai mutui subprime. Quel giorno, secondo il documento sulla bancarotta della societ nata da un negozio di cotone nel 1844 in Alabama, le persone che finirono per strada furono 25 mila. Solo negli ultimi mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, le grandi societ americane della tecnologia hanno buttato fuori 100 mila persone, 50 mila nelle ultime settimane. Da inizio 2022 il conto, secondo un documentato sito di statistiche sui licenziamenti, Layoffs.fyi, sale a 200 mila.

Chi sta tagliando

Meta, la societ che gestisce la piattaforma Facebook, a fine novembre ha annunciato 11 mila posti in meno, il 13% del totale della forza lavoro. Google sta mandando a casa 12 mila persone nel mondo (lo ha annunciato con una semplice email del Ceo della societ Alphabet, Sundar Pichai, dove si legge che negli ultimi due anni abbiamo visto un periodo di crescita drammatica. Non un refuso: quando si dice la forza della psicologia). Elon Musk, appena entrato in Twitter(7.500 dipendenti), ha annunciato di voler dimezzare la forza lavoro e ha iniziato a far spedire email per far sapere alla cerchia pi stretta di collaboratori dei vecchi vertici che possono cercarsi un’altra occupazione. Senza contare che in molti hanno preferito andarsene da soli visto il nuovo clima aziendale. A poche centinaia di metri dalla sede di Twitter a San Francisco difficile non notare da Market Street il grattacielo pi alto della costa Ovest degli Stati Uniti, la piramide moderna di Salesforce, simbolo della potenza del CRM (sistema di gestione relazioni con i clienti). I tagli in questo caso sono 8 mila, il 10% del totale. Microsoft ha annunciato che entro il 31 marzo 10 mila dipendenti nel mondo non saranno pi nei loro libri paga. Peraltro negli stessi giorni, come se fosse naturale, la stessa societ ha annunciato un investimento di dieci miliardi di dollari in ChatGPT, la chat di intelligenza artificiale specializzata nella comprensione del linguaggio naturale dell’uomo. Spotify sta licenziando il 6% della propria forza lavoro mentre la musica pi ascoltata che mai. Coinbase, la piattaforma per le criptovalute, lascia senza scrivania 950 persone, il 20%. Stesso messaggio da Amazon, magnitudo diversa: 18 mila persone a casa, senza contare gli stagionali. La lista lunga: Ibm, 3.500, Sap, 3.000. In sostanza tra i grandi colossi solo la Apple non ha annunciato tagli. Cosa sta succedendo?

Crisi finanziarie a confronto

I due scenari non potrebbero essere pi diversi: la crisi del 2008 fu sistemica, paragonabile secondo lo stesso Ben Bernanke, allora alla guida della Federal Reserve, al crac del 1929. I titoli tossici costruiti su mutui a tasso variabile venduti a famiglie con scarsa capacit reddituale si diffusero come un virus, contaminando anche l’Europa. I 25 mila di Lehman Brothers divennero milioni in ogni settore, con un effetto a cascata. Ma se restiamo all’industria della finanza, secondo i dati Bloomberg nei 13 mesi successivi al collasso di Lehman il settore bancario perse 216 mila posti di lavoro. Solo il massiccio salvataggio pubblico, a spese dei contribuenti, evit una crisi pi ampia. Altro confronto: nel mese successivo all’11 settembre, il pi grande atto di guerra sul territorio Usa, vennero tagliati 250 mila posti di lavoro, ma in tutto il mondo e accorpando diversi settori (tra cui l’aeronautica civile). Nulla di tutto questo si intravede nell’industria delle tecnologie: non c’ una crisi strutturale. Infatti gli utili sono in crescita. Perch dunque i licenziamenti?

Il settore e gli errori delle banche

Negli Stati Uniti il settore tecnologico secondo, per impatto complessivo, solo all’industria della salute che essendo sostanzialmente privata ha un valore abnorme. D lavoro a circa 12,2 milioni di americani su un totale di occupati di quasi 160 milioni; poco meno del 10%, dunque, ma con un grande impatto.

Secondo il Bureau of Labour Statistics, l’ufficio statistico del lavoro negli Usa, l’assegno annuale medio del settore tech di 97 mila dollari, quasi il doppio della media degli altri settori. Per avere un termine di paragone McDonald’s da sola ha 200 mila dipendenti ma la maggior parte di loro lavorano alla cassa per 28 mila dollari annui. Nelle cosiddette Big Tech come Facebook e Google, 120/130 mila dollari il salario di ingresso per gli ingegneri.

Morale: i licenziati di questa industria hanno un peso specifico molto pi alto rispetto a quelli degli altri settori in termini di Pil e consumo perso

Negli Usa lo stipendio pi alto non corrisponde a un risparmio personale pi alto perch la propensione al consumo supera addirittura il reddito mensile grazie alla diffusione delle carte di credito. Nel 2021 il tech occupava un mercato pari a 1,6 trilioni di dollari. Nel 2022 siamo passati a 1,8 trilioni; il valore di Borsa per enormemente pi alto se si considera che la sola Apple ha una capitalizzazione di 2.300 miliardi dopo averne perso circa 1.000 nel corso del 2022. Gli investitori stanno fuggendo dalle Borse a causa delle valutazioni ipertrofiche delle Big Tech fatte dalle banche d’affari; anche se il paradosso che queste aziende, proprio negli ultimi anni, hanno fatto i migliori affari grazie all’accelerazione nell’uso dei servizi tecnologici in seguito alla pandemia. L’utile netto di Alphabet nel 2021 stato di 76 miliardi (40 nel 2020). Per Meta lo stesso valore stato di 39,3 miliardi (29 nel 2020). Amazon ha avuto un profitto sempre netto di 33 miliardi (21 nel 2020). Microsoft ha portato a casa un utile netto nello stesso anno di 61,2 miliardi (44 nel 2020). Numeri non caramelle.

Gli effetti moltiplicativi

Il conto degli errori delle banche ora lo pagano non solo i 200 mila dipendenti degli ultimi 13 mesi, poich una caratteristica dell’industria tecnologica che alimenta un indotto pi grande di se stessa, un p come il settore automobilistico fatto di produttori di mille pezzi. Migliaia di sviluppatori di software free lance ne stanno subendo l’onda lunga. Ma non finisce qui. Esattamente dieci anni fa il professore dell’Universit di Berkeley, Enrico Moretti, pubblicava La nuova geografia del lavoro, un libro molto citato anche dall’ex presidente Usa, Barack Obama. La tesi: ogni nuovo posto di lavoro in campo digitale si porta dietro altri 5 posti di lavoro tradizionali di fascia medio bassa per ragioni molto pratiche. Dove si sviluppa un quartiere di aziende tech nascono servizi di base come ristoranti, bar, trasporti. Se la tesi vale anche al contrario vuol dire che sta arrivando uno tsunami occupazionale. Senza dimenticare i tanti che vivono grazie alla Gig economy, non tracciati dalle statistiche. Va detto che l’economia americana turbo-liberista abituata a licenziare senza troppe attenzioni, salvo poi pentirsene. Alla Boeing e in tutto il settore dell’aviazione civile si stanno mangiando le mani per i tagli fatti durante la pandemia: si tratta di lavoratori non solo con alte competenze, ma molto costosi da formare per la vitalit delle procedure da rispettare. Oggi servono, ma sono difficili da trovare.

Ti licenzio con una email

il caso di evidenziare una differenza fra le aziende della Silicon Valley e tutte le altre: loro hanno sempre raccontato di voler migliorare il mondo, di avere grande attenzione per i loro dipendenti (sala fitness e fisioterapista per massaggiare cervicali provocate da prolungate immobilit davanti ad un computer). Oggi, quegli stessi manager e fondatori mostrano la vera faccia, cinica e spietata: mentre continuano ad accumulare miliardi, i dipendenti li licenziano via email. Senza nemmeno dare il tempo di salutare i colleghi d’ufficio.

2 febbraio 2023 | 06:59

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