La casa di un uomo qualunque: 60 metri quadrati, un divano e una tv, una stanza adibita a palestra con panca e pesi, un bagno ordinato, due peluche appesi e, alle pareti, riproduzioni di dipinti famosi, come I Girasoli di Van Gogh, le foto di Joker, il cattivo di Gotham City, Marlon Brand e Al Pacinio nel Padrino. Sopra una porta c’è un poster con quattro immagini, tra le quali quella di Gesù, e sotto massime di vita come: “quando sei vittorioso sii umile, quando hai paura sii coraggioso”.
L’ultimo covo di Campobello di Mazara in cui viveva Matteo Messina Denaro, filmato dai carabinieri del Ros che l’hanno arrestato mettendo fine alla sua lunga latitanza, è l’appartamento di un single come tanti. Un asse da stiro nel ripostiglio, la scarpiera piena di sneakers e stivaletti costosi, le mensole con i libri.
Una casa banale se non fosse per la valanga di pizzini e documenti che confermano la caratura del capomafia trovati e la pistola pronta a sparare nascosta in un sottofondo di un mobile della cucina. Continueranno a cercare i carabinieri che nelle perquisizioni dell’edificio, comprato al boss dal suo alias, il geometra Andrea Bonafede che gli ha prestato l’identità, stanno utilizzando anche i Cacciatori di Calabria. (a cura di Lara Sirignano)
27 gennaio 2023 – Aggiornata il 27 gennaio 2023 , 14:59
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