Le immagini accompagnate dalla scritta: «In solidarietà con il popolo ucraino»
Sono sette i graffiti che Banksy, misterioso artista e writer britannico di Bristol, rivendica d’aver realizzato di proprio pugno in Ucraina come atto di solidarietà verso le vittime dell’intervento militare russo.
La certificazione arriva con un video diffuso sul suo profilo Instagram: dove le immagini delle opere tracciate in diverse località ucraine, anche fra le macerie di siti bombardati nei mesi scorsi, si accompagnano alla melodia di una canzone folk locale (eseguita da due musiciste di strada) e alle testimonianze di un paio di passanti. Banksy si auto attribuisce non solo graffiti già certificati come suoi, quale ad esempio quello raffigurante un Vladimir Putin messo al tappeto con una mossa di judo, ma anche un paio di disegni bollati come falsi da «esperti» o ammiratori: dall’anziano che si fa il bagno sul muro di un edificio diroccato alla donna con la maschera antigas.
Non manca infine lo sberleffo di un organo sessuale maschile inserito con il gessetto al posto del missile d’ordinanza sul graffito di un mezzo militare contrassegnato dalla Z delle forze d’invasione di Mosca. Il video, tra un immagine di distruzione e l’altra, si chiude con la sovrascritta: «In solidarietà con il popolo ucraino».
17 novembre 2022 – Aggiornata il 17 novembre 2022 , 20:46
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, 2022-11-17 19:46:00, Le immagini accompagnate dalla scritta: «In solidarietà con il popolo ucraino»,