A Roma più Pos e sempre meno cash: boom di prepagate e contactless

A Roma più Pos e sempre meno cash: boom di prepagate e contactless

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di F. Fior.

La ricerca di Mooney su 120 esercizi commerciali della Capitale: lo si usa soprattutto

al supermercato e al ristorante, più in Centro (ma i turisti alzano la media) che in periferia

I romani pagano con le carte soprattutto nei supermercati del centro (83% contro il 17% che usa i contanti) mentre in periferia, anche se è sempre questo l’esercizio commerciale preferito per pagare in modo digitale con una media complessiva del 75%, la percentuale che usa il Pos scende al 67%. Tra i luoghi dove si usa meno contante, seguono le pizzerie e i ristoranti sia in centro (27% cash e 73% carte) che in periferia (39% e 71%). Secondo la ricerca di Mooney e ConsumerLab sull’utilizzo del Pos nella capitale, realizzata tra il 2 e il 15 ottobre scorsi in occasione del lancio di un progetto di educazione finanziaria, nei negozi di abbigliamento di Roma, la percentuale di chi usa il contante sale al 52% in centro e e 55% in periferia mentre nei mercati l’uso del contante tocca il 58% con il 42% dell’uso del pos (centro città) e rispettivamente 68% e 32% nei quartieri più periferici. Nelle frutterie, le carte di credito e debito scendono al 26% in centro e al 15% in periferia.

Fanalino di coda sono i bar tabacchi dove soltanto il 14% e il 6% del campione, rispettivamente in centro città e periferia paga digitalmente. La ricerca sottolinea inoltre che, dei 14 supermercati, 30 ristorantipizzerie, 30 negozi di abbigliamento, 30 tabaccai, 8 mercati e 8 frutterie, sono pochi gli esercizi che hanno contezza percentuale del rapporto contante/carte; quindi, si fa notare sempre nella relazione, le risposte si possono definire «spannometriche». Lo studio di Mooney indica comunque segnali di tendenza che tracciano un scenario dove continua la diminuzione dell’utilizzo del contante: ristoranti e supermercati presentano un utilizzo delle carte di credito quasi a livello europeo, mentre nel centro cittadino si utilizzano mezzi digitali il sette per cento in più della periferia: anche se i n entrambe le aree ancora si preferiscono mediamente i pagamenti in contanti.

A rafforzare ulteriormente questo dato è la considerazione che la città è ancora affollata di turisti stranieri, più inclini di noi, come sappiamo, ad usare i metodi di pagamento tecnologici. Sempre secondo l’analisi di Mooney, a cui hanno partecipato Maria Iride Vangelisti, dirigente del servizio educazione finanziaria di Banca d’Italia, Emilio Petrone, ad di Mooney, e Francesco Tamburella,coordinatore ConsumerLab, il clima mite di queste giornate ancora estive e il boom di presenze internazionali registrato nelle Capitale, oltre le più rosee aspettative, avrebbero influenzato i risultati della ricerca.

L’indagine, condotta a livello nazionale, indica che in Italia le carte prepagate hanno raggiunto 44 miliardi di valore transato, circa la metà di quelle di credito: la facilità di ottenerle e il costo conveniente preannunciano uno sviluppo maggiore rispetto a quelle «tradizionali» mentre continua ad aumentare la modalità contactless, frutto di una maggior consapevolezza della sua funzionalità.L’importo medio a transazione (61 €) è il più alto d’Europa come il numero di Pos (3,7 milioni), un primato accompagnato però dal minor numero di transazioni per singolo terminale . L’Italia è in coda alla classifica europea per il numero di pagamenti cashless pro-capite e in quella mondiale per il rapporto tra contante in circolazione e Pil, con il 15,4%.

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19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 07:05)

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, 2022-10-19 05:31:00, La ricerca di Mooney su 120 esercizi commerciali della Capitale: lo si usa soprattutto  al supermercato e al ristorante, più in Centro (ma i turisti alzano la media) che in periferia, F. Fior.

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