di Barbara Visentin
Il rapper è morto a 34 anni dopo un lungo periodo di eccessi, faide famigliari e di problemi di salute mentale
«Il mio cuore è a pezzi. Anche se io e mio fratello avevamo un rapporto complicato, il mio amore per lui non era mai diminuito. Mi ero sempre aggrappato alla speranza che un giorno, in qualche modo, avrebbe voluto percorrere una strada più sana e magari trovare l’aiuto di cui aveva così disperatamente bisogno. Qualche volta vogliamo dare la colpa a qualcuno o a qualcosa per una perdita, ma la verità è che la dipendenza e la malattia mentale sono le vere colpevoli qui. Mio fratello mi mancherà più di quanto nessuno saprà mai. Ti voglio bene Chizz. Ora puoi finalmente trovare la pace che non hai mai trovato qui sulla terra. Ti voglio bene fratellino». Dopo la scomparsa del rapper Aaron Carter, trovato morto ad appena 34 anni nella vasca da bagno della sua casa in California, il fratello maggiore Nick, membro dei Backstreet Boys, ha rotto il silenzio con un post sui social.
Parole cariche di dolore le sue, ancor più alla luce delle dinamiche fortemente tormentate fra i due fratelli, uniti dalla passione per la musica, ma divisi da contrasti insanabili che avevano portato anche a un ordine restrittivo nei confronti di Aaron. Dopo un esordio precocissimo a 7 anni, inizialmente sotto l’ala del fratello maggiore (aveva aperto i concerti dei Backstreet Boys), il rapper a 13 anni aveva già all’attivo tre dischi di successo e una lunga serie di traguardi, tagliati forse troppo presto. E come spesso accade a chi si trova sotto i riflettori fin da piccolo, la vita adulta dell’ex babystar era stata scandita da controversie, abusi di sostanze e problemi di salute mentale, oltre che da una carriera che aveva avuto poi più bassi che alti (nel 2013 aveva dichiarato bancarotta).
Nel 2019 l’ex caschetto biondo adorato da tante teenager, il viso poi costellato di tatuaggi, aveva svelato di soffrire di disturbo bipolare, schizofrenia, depressione e attacchi d’ansia. Patologie scoperte con un medical show in televisione, «The Doctors», durante il quale aveva anche mostrato un grande sacchetto di medicinali, prescritti dai medici: «Questa è la mia realtà e non ho niente da nascondere», aveva detto. Ai problemi mentali, però, si aggiungevano le dipendenze, con continui ricoveri in rehab e uno stato di salute debilitato che per un periodo l’aveva portato a essere anche fortemente sottopeso.
Una situazione grave che si era riversata inesorabilmente sugli affetti, fra difficili relazioni sentimentali e soprattutto contrasti famigliari, sfociati in una guerra fra fratelli: nel 2019 Nick aveva chiesto e ottenuto un ordine restrittivo nei confronti del fratello minore, a causa del «comportamento sempre più preoccupante di Aaron e della sua recente confessione di aver pensato di uccidere mia moglie incinta e il nostro bambino non ancora nato». In quell’occasione Nick aveva anche auspicato che il fratello riuscisse a ricevere le cure di cui aveva bisogno «prima di fare del male a se stesso o ad altri».
Aaron aveva smentito: «Non lo vedo da quattro anni e non ho intenzione di rivederlo», aveva scritto su Twitter, per poi però sganciare una bomba ancora più pesante, parlando via social di presunti abusi sessuali subiti quando era bambino dalla sorella Leslie, morta di overdose nel 2012. E di abusi sessuali (fermamente smentiti) aveva accusato anche il fratello Nick, alludendo al fatto che lui avrebbe molestato anche una componente femminile della famiglia: «Mia sorella mi ha stuprato fra i 10 e i 13 anni quando non prendeva le sue medicine e sono stato abusato non solo sessualmente da lei, ma dai miei primi due ballerini quando avevo 8 anni — aveva scritto pubblicamente —. E mio fratello ha abusato di me per tutta la mia vita».
Negli ultimi tempi, evidentemente, le cose non erano migliorate: della sua carriera poco era rimasto, se non un account OnlyFans e la mancata partecipazione allo show di Las Vegas, «Naked Boys Singing!», da cui era stato estromesso prima di cominciare perché, a quanto pare, rifiutava di vaccinarsi contro il Covid. Neanche un mese fa, su Twitter scriveva: «Mi sto concentrando a essere il miglior padre e fidanzato che posso essere». Lascia infatti un bambino di neanche un anno, nato il 22 novembre 2021: ne aveva perso la custodia, insieme alla compagna, a causa delle dipendenze, e proprio per questo a settembre, per la quinta e ultima volta, era stato ricoverato in rehab.
7 novembre 2022 (modifica il 7 novembre 2022 | 17:26)
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, 2022-11-07 16:28:00, Il rapper è morto a 34 anni dopo un lungo periodo di eccessi, faide famigliari e di problemi di salute mentale, Barbara Visentin