Aborto, Ferragni divide la politica. La sinistra approva. FdI: «Si informi»

Aborto, Ferragni divide la politica. La sinistra approva. FdI: «Si informi»

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di Paola Di CaroPer l’influencer e imprenditrice (da 27 milioni di follower) con Meloni la legge 194 è a rischio. Il leader della Lega Salvini: «Niente modifiche , non voglio tornare indietro» In una giornata di «normale» campagna elettorale, in cui Silvio Berlusconi rilancia la realizzazione del ponte sullo Stretto («Opera indispensabile, stavolta non ci lasceremo fermare») e Giorgia Meloni su Facebook torna sul tema della sicurezza con lo slogan «è tempo che i cittadini si riapproprino delle loro città» e lo Stato renda vivibile le periferie sottraendole al degrado, Chiara Ferragni irrompe nell’agone , e con lei il tema dell’aborto. In una storia su Instagram, l’influencer e imprenditrice da 27 milioni di follower commenta un post della rivista The Vision sul tema dell’aborto a rischio in Italia in caso di vittoria di Giorgia Meloni: «Ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano», scrive sopra la sintesi del pezzo che recita «FdI ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche, che governa. Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni». Il tema di discussione nasce dalla denuncia del Pd e non solo contro la politica attuata nella Regione guidata da un fedelissimo di Meloni, Francesco Acquaroli, che come in altre amministrazioni guidate da FdI impedirebbe l’aborto farmacologico con la pillola abortiva RU486 e che ha un tasso altissimo di medici obiettori di coscienza. Parole che sono balsamo per la sinistra e che vengono respinte da destra come «fake news». Il tutto mentre a rendere il tema caldissimo provvede Matteo Salvini, che in mattinata afferma che «non toccheremo la legge 194, l’ultima parola spetta alla donna, non allo Stato», ma poi aggiunge: «La 194 va implementata. Va data la possibilità alla donna in difficoltà di fare la scelta, e quindi anche di scegliere la vita. Penso a chi si trova in difficoltà economiche». E questo prendendo comunque a modello, per la tutela della famiglia, le misure del premier ungherese Viktor Orbán: «Non c’è alcun dubbio che la legge più avanzata per la famiglia, quella che sta dando i migliori risultati al livello europeo, è quella dell’Ungheria». Ma è con Meloni che si scatena l’attacco da sinistra: «Che ne pensa della legge 194?», incalza l’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Mentre Monica Cirinnà punta il dito: «Nelle Marche, come in Umbria, in Abruzzo e in molte altre regioni d’Italia governate dalla destra, scegliere di interrompere una gravidanza — e di farlo in modo sicuro e rispettoso della libertà e della dignità della donna — è praticamente impossibile». «La destra vuole togliere alle donne il diritto di decidere», aggiunge Laura Boldrini, e il leader di Si Nicola Fratoianni dice grazie a Chiara Ferragni. Meloni non replica, ma dal suo partito arriva la nota ufficiale firmata da Isabella Rauti e dalla neo candidata Eugenia Roccella: «Se la stampa e le influencer vogliono occuparsi seriamente dell’aborto nella regione Marche, dovrebbero informarsi sulla base dei dati», che — messi nero su bianco dal ministero — direbbero che «le interruzioni volontarie di gravidanza possono essere effettuate nel 92,9% delle strutture sanitarie mentre la media italiana è del 62%». Per quanto riguarda la pillola RU486, invece, si conferma che le linee guida del ministero che «non sono vincolanti» non vengono seguite «così come fanno in Emilia- Romagna, che ne ha di proprie diverse da quelle nazionali». Il motivo? La pillola permetterebbe «un aborto più economico per il servizio sanitario ma più pericoloso per la salute delle donne». 24 agosto 2022 (modifica il 24 agosto 2022 | 23:59) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-24 22:15:00, Per l’influencer e imprenditrice (da 27 milioni di follower) con Meloni la legge 194 è a rischio. Il leader della Lega Salvini: «Niente modifiche, non voglio tornare indietro», Paola Di Caro

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