Abuso d’ufficio, il sindaco di Biella assolto: «Fu una botta, ignoriamo i rischi che corriamo. Reato da cambiare»

Abuso d’ufficio, il sindaco di Biella assolto: «Fu una botta, ignoriamo i rischi che corriamo. Reato da cambiare»

Spread the love

di Franco StefanoniA Claudio Corradino, Lega, era contestata la firma per inserire una persona nel cda della municipalizzata Cordar. «Intanto», dice, «in spese legali ho versato 36.800 euro» La prima segnalazione nel 2014 quand’era sindaco di Cossato (Biella), l’avviso di garanzia nel 2019 quand’è sindaco di Biella, carica che ricopre tuttora. Claudio Corradino, 62 anni, Lega, agente immobiliare e tecnico informatico, dopo due anni e mezzo di iter giudiziari lo scorso giugno è stato assolto con formula piena («Il fatto non sussiste») con rito abbreviato dall’accusa di abuso di ufficio. «Ma i giornali nazionali che all’inizio pubblicarono che ero indagato, alla fine non hanno segnalato nulla», ricorda.Di che cosa era accusato?«Di aver favorito una persona amica, della Lega, perché entrasse nel cda della Cordar Biella, società municipalizzata che sul territorio gestisce l’acqua pubblica. Inizialmente c’era un’accusa anche di corruzione, subito archiviata»Per l’abuso d’ufficio la Procura aveva chiesto otto mesi di condanna.«Invece è stata riconosciuta la mia innocenza, come ho sempre sostenuto. L’abuso d’ufficio è d’altra parte un reato indefinito, noi sindaci facciamo talvolta cose correndo rischi che neppure sappiamo. Anche il costituzionalista Sabino Cassese ha criticato questa situazione. Io non demonizzo l’abuso d’ufficio, ma va cambiato. Fa bene la premier Meloni a voler intervenire». La vicenda che ricadute ha avuto su di lei?«Pesanti, si sta male, è stata una botta psicologica che mi ha ferito profondamente. Devo però dire, nel mio caso, di aver sempre avuto dalla mia la famiglia e gli amici, ovunque molta solidarietà. Sotto il profilo politico, invece, le conseguenze sarebbero state forti in caso di condanna a causa della legge Severino: per i sindaci si viene sospesi dalla carica già con sentenza di primo grado. Se poi guardiamo alle spese legali, ho versato 36.800 euro, che in larga parte non recupererò».Al momento contro di lei è aperto un differente fascicolo con l’accusa di peculato.«Sì, per un presunto utilizzo improprio di auto pubbliche. Una questione del valore di meno di dieci euro, più opportunamente risolvibile per via amministrativa e che invece si trascina lungamente, come nel caso della Cordar, nel penale». 25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 13:40) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-25 12:42:00, A Claudio Corradino, Lega, era contestata la firma per inserire una persona nel cda della municipalizzata Cordar. «Intanto», dice, «in spese legali ho versato 36.800 euro», Franco Stefanoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.