Accordo per l’export di grano tra Russia e Ucraina  (è il primo dall’inizio della guerra)  

Accordo per l’export di grano tra Russia e Ucraina (è il primo dall’inizio della guerra)  

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di Claudio Del Frate

La firma prevista domani, alla presenza di Erdogan che ha fatto da mediatore e del segretario Onu Guterres. È il primo patto tra Kiev e Mosca dall’inizio delle ostilità il 24 febbraio scorso

Russia e Ucraina firmeranno domani a Istanbul l’accordo per l’esportazione del grano. Lo ha annunciato il presidente Recep Tayyip Erdoganche ha portato a termine la trattativa. Alla firma sarà presente anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che proprio questa sera è arrivato nella città turca. L’accordo rappresenta un passo doppiamente importante: da un lato consentirà di alleviare la crisi alimentare che minaccia molti stati dell’Africa e del Medio Oriente, dipendenti in gran parte dalle forniture di cereali da parte dell’Ucraina.Dall’altro si tratta del primo patto sottoscritto dai governi di Mosca e Kiev dal 24 febbraio scorso, giorno di inizio delle ostilità.

Grazie a questo accordo è prevista l’uscita di circa 35 milioni di tonnellate di grano ucraino dal terminal di Odessa e attraverso il mar Nero. Le parti hanno aderito alla proposta di costituire un centro di coordinamento a Istanbul, che con la partecipazione di delegati di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite monitori e tracci il percorso della navi in uscita. Evidentemente decisivo per l’intesa definitiva è stato il bilaterale tra i presidenti di Turchia e Russia,Erdogan e Putin che ha avuto luogo due giorni fa a Teheran.

Secondo le prime indiscrezioni Mosca ha ottenuto come contropartita la possibilità di esportare a sua volta cereali e fertilizzanti. Le delegazioni hanno superato le reciproche diffidenze. Kiev temeva che la riapertura delle rotte commerciali del mar Nero avrebbe reso più vulnerabile l’Ucraina da parte di attacchi russi dal mare. Mosca a sua volta paventava il rischio che il viavai navale avrebbe potuto occultare forniture di armi; sempre il Cremlino chiedeva che fosse dato via libera anche all’export dei suoi cereali in cambio dell’allentamento della morsa sui porti del mar Nero.

La «guerra del grano» stava d’altra parte provocando ripercussioni nelle aree più deboli del pianeta: un report dell’Onu stimava che ormai poco meno di 300 milioni di persone erano a rischio carestia a causa della guerra in Ucraina.

Il governo di Ankara da tempo lavorava a un’intesa sul grano tra i due Paesi in guerra e aveva già lanciato una proposta di mediazione a inizio giugno. Proposta però subito naufragata. Da giorni però l’ipotesi era tornata in auge e la firma era data ormai per imminente. In compenso l’Ucraina stava sperimentando vie alternative per far uscire dal Paese la sua produzione agricola, in particolare la rotta che risale il Danubio diretta verso l’Europa centrale.

(articolo in aggiornamento)

21 luglio 2022 (modifica il 21 luglio 2022 | 23:00)

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, 2022-07-21 21:08:00, La firma prevista domani, alla presenza di Erdogan che ha fatto da mediatore e del segretario Onu Guterres. È il primo patto tra Kiev e Mosca dall’inizio delle ostilità il 24 febbraio scorso , Claudio Del Frate

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