Addio ad Armando Cimolai, il re dell’acciaio: «In 70 anni mai un’ora di cassa integrazione, né un licenziamento»

Addio ad Armando Cimolai, il re dell’acciaio: «In 70 anni mai un’ora di cassa integrazione, né un licenziamento»

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impresa

di Redazione Online03 ott 2022

Addio ad Armando Cimolai, il re dell'acciaio: «In 70 anni mai un'ora di cassa integrazione, né un licenziamento»

È morto a Pordenone all’età di 94 anni l’imprenditore Armando Cimolai, fondatore dell’omonimo gruppo specializzato nella progettazione, fornitura e montaggio di strutture complesse in acciaio. Aveva creato il gruppo a Pordenone nel 1949 insieme alla moglie Albina come laboratorio per la produzione di cancelli e infissi metallici e lo ha accompagnato negli oltre 70 anni di storia, in cui ha vinto commesse in tutto il mondo arrivando a un fatturato di 500 milioni di euro. Cimolai inizia come fabbro ma ben presto intuisce che le prospettive per il futuro sono interessanti e nel 1954 avvia lo sviluppo della sua azienda con la costruzione di strutture di acciaio per edifici industriali e militari e costruisce 3.000 mq di officina. «Ho lavorato molto e in oltre 70 anni, in azienda, non abbiamo mai fatto un’ora di cassa integrazione — raccontò Cimolai due anni fa quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo nominò Cavaliere di Gran croce —, né abbiamo mai licenziato nessuno».

Poi la sua intraprendenza lo porta ad assumere impegni a livello nazionale. Nel 1968 avvia la costruzione di un nuovo stabilimento a Polcenigo (Pordenone), dotandolo dei più moderni impianti anche per la costruzione di travi saldate. Da lì comincia una notevole crescita delle quote di mercato estero e già nel 1976 la produzione viene esportata per il 60%. Dopo aver più volte ampliato gli stabilimenti di Pordenone e Polcenigo, in seguito realizza il terzo stabilimento a Roveredo in Piano in cui debuttano i robot.

Nel 1998 se ne aggiunge un quarto a San Giorgio di Nogaro. Nel 2005 gli era stato conferito dall’Università di Trieste il titolo d’ingegnere a Honoris Causa. Fino ai suoi ultimi giorni era rimasto in attività con la società Armando Cimolai Centro Servizi. «Con Armando Cimolai scompare un autentico pioniere dell’industria nazionale», ha commentato la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani. «Partito dalla ricchezza del suo lavoro, dalla passione per progredire e dall’ingegno ha raggiunto i massimi traguardi, portando la sua impresa tra le poche a poter affermare a livello mondiale primati tecnologicamente significativi nel campo delle grandi costruzioni», ha aggiunto.

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, 2022-10-03 05:09:00, L’imprenditore aveva iniziato come fabbro, poi iniziò a costruire un impero con la moglie sempre al suo fianco. Due anni fa venne nominato Cavaliere di Gran croce da Mattarella, Redazione Online

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