C’è un dato di fatto: il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sta lavorando intensamente per andare incontro ai problemi di insegnanti, ATA e dirigenti scolastici. Iniziative economiche di varia portate. Alcune che stanno per avviarsi e altre ancora in fase progettuale. Tuttavia il popolo della scuola chiede a gran voce l’aumento consistente degli stipendi.
Proprio domani, 9 ottobre, partirà “piano welfare” per il personale scolastico, che prevede convenzioni con società private per garantire al personale scolastico sconti su biglietti treni, aerei e persino sulla spesa con Campagna Amica.
“Tutto il personale che lavora nella scuola avrà sconti che andranno fino a un massimo del 30% su treni, aerei, negozi, agriturismi e mercati che aderiscono alle convenzioni sottoscritte tra Ministero, aziende e associazioni di categoria. Grazie alla forte sinergia fra istituzioni pubbliche e soggetti privati, contiamo di dare un segnale concreto di attenzione a chi lavora per il futuro dei nostri figli. Un’alleanza per la scuola”, ha dichiarato Valditara pochi giorni fa per annunciare la nuova iniziativa.
L’iniziativa non sembra però raccogliere i consensi di tutto il popolo della scuola. Sui social di Orizzonte Scuola sono arrivati tantissimi commenti sul tema: Margherita e Maria vedono l’iniziativa come “fumo negli occhi“. Margherita sottolinea l’importanza della libertà di spendere come e dove si vuole, piuttosto che essere intrappolati in “false agevolazioni“, che potrebbero essere revocate a piacimento. Maria concorda, avanzando una natura illusoria di tali “benefici”. Ma c’è chi si lamenta e sottolinea come le spese per il carburante non siano da sottovalutare. Così Matteo chiede i buoni carburante e Mariarita attende uno sconto sul gasolio, poiché, per loro, né il treno né l’aereo sono opzioni per recarsi a scuola. E chi ci va in motorino? Interviene Pilàr che, con un pizzico di ironia, chiede sconti per il suo Tomos.
Ma c’è una prevalenza di commenti che pone principalmente una questione: quella degli aumenti stipendiali, unico vero obiettivo che il Governo deve perseguire: non pochi commenti, infatti, si sono rivelati critici nei confronti dell’iniziativa, che ha sì una sua portata riconosciuta, ma che, secondo molti, non risolverebbe il problema fondamentale dei lavoratori della scuola, che è quello degli stipendi non adeguati ai livelli europei. “Che agevolazione agriturismi, aerei, treni… con lo stipendio che abbiamo è grassa se si fa la spesa!”, dice, infatti, la prima. Mentre Francesca annuendo, sottolinea che l’adeguamento dello stipendio ai livelli europei vale più di qualsiasi sconto.
Alloggi pubblici per i docenti: la mossa per contrastare il caro-vita
A proposito di benefit, Valditara ha già annunciato che sta lavorando ad un piano casa per i docenti fuori sede, per aiutarli con il caro-vita. “Voglio lavorare con le Regioni per una soluzione. E proprio con la Lombardia stiamo studiando una convenzione per alloggi residenziali pubblici già pronti, a prezzi calmierati”, ha detto il capo del dicastero di Viale Trastevere.
Alla base del piano casa di Valditara c’è incoraggiare i docenti, soprattutto del Sud, che ogni anno devono trasferirsi al Nord per prendere un posto in ruolo o come supplenti.
Con il caro vita sempre più dilagante, specialmente nelle regioni del Nord Italia, secondo il Ministro bisogna guardare a soluzioni del genere. Anche questo, a suo modo di vedere, è un passo per combattere le cattedre vuote di inizio anno scolastico.
Servono i soldi per aumentare gli stipendi. Non sarà facile, anzi…
Sulle iniziative di aiuto per il personale scolastico avviato dal Ministro, nei giorni scorsi, il sindacato Flc Cgil, aveva commentato a caldo l’annuncio del Ministro sul welfare. In particolare il sindacato guidato da Gianna Fracassi, in una nota, ha accusato il ministro di bypassare le norme sindacali e di agire in solitudine, ponendo l’accento sulla necessità di affrontare i problemi salariali piuttosto che offrire sconti e benefit minori.
Tuttavia, Fracassi sostiene che queste misure siano un insulto, specialmente alla luce dei recenti dati OCSE che mostrano una diminuzione del 4% del potere di acquisto dei lavoratori della scuola, mentre l’inflazione continua a crescere.
La critica più aspra è rivolta alla gestione percepita come autoritaria del ministro Valditara, che, secondo la Flc-Cgil, ha bypassato il dialogo sindacale nella decisione dei benefit. La segretaria generale Fracassi ha enfatizzato come il personale scolastico richieda miglioramenti salariali sostanziali piuttosto che “scampoli” di benefit. L’accusa è che tali misure siano un modo per evitare di affrontare le questioni salariali più pressanti, una situazione che, secondo la Flc-Cgil, richiede una risposta seria e non concessioni superficiali.
Meno aspra la posizione del sindacato ANIEF: “di fondo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – l’iniziativa del Ministero non può che essere buona, perché allineerebbe i lavoratori dell’Istruzione a molti altri dipendenti pubblici, a patto però che si tratti di un anticipo in attesa delle risorse che la scuola attende con ansia dalla Legge di bilancio di fine 2023, per adeguare gli stipendi all’inflazione e rinnovare al meglio il Ccnl 2022-24. I docenti fuori sede che devono mantenersi in una città lontano dalla propria residenza hanno bisogno di viaggiare a costi agevolati, ma anche di stipendi finalmente adeguati all’inflazione e più vicini a quelli dei colleghi europei. Gli stessi docenti interpellati in queste ultime ore chiedono infatti anche sconti per il carburante e gli aumenti stipendiali. Ribadiamo la richiesta al Governo – conclude il sindacalista Anief – di mettere un miliardo per l’Istruzione, oltre che destinare gli altri 4 miliardi già stanziati al recupero dell’indennità di vacanza contrattuale”.
Dunque, alla fine si torna alla madre di tutti i problemi: i soldi da investire per la scuola già in legge di bilancio. Per la scuola nella prossima manovra non pare esserci nulla di importante. Anzi, per adesso proprio nulla. Ma se dovesse arrivare qualcosa appare improbabile scommettere su risorse importanti come quelle per l’aumento di stipendio del personale scolastico.
Dal canto suo, Valditara, ha evidenziato, in attesa di una risposta dal Ministero dell’Economia, la necessità di risposte alle richieste formulate, ponendo l’accento sul dialogo imminente con il dicastero economico. Le settimane a venire potrebbero portare chiarimenti su quali delle richieste avanzate potranno essere accolte. Dunque il Ministro ha avanzato proposte per la scuola da inserire in manovra. Ma la sensazione è che sarà una strada in salita.
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