C’è chi come Salvatore Scicchitano della Fp Cgil che ha sollecitato «il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti per rendere Akrea più competitiva in vista della gestione del servizio su scala provinciale»; poi, Fabio Tomaino (Uil) ha rivendicato «i crediti che la società vanta nei confronti del Comune», così come Francesco Aprigliano (Fit Cisl) ha ribadito la necessità per l’azienda «di ricevere dall’ente le risorse economiche che le spettano»; infine, per Antonio Rocco (Flaica Uniti Cub) resta ferma «la contrarietà ai contratti di solidarietà». Sono alcuni dei motivi che ieri hanno spinto una rappresentanza dei lavoratori di Akrea, partecipata del Municipio impegnata nella raccolta dei rifiuti urbani, a manifestare in piazza della Resistenza, insieme ai sindacati, contro la conduzione della società in house. Il loro timore è che in un futuro non molto lontano, la controllata venga dismessa a causa dei debiti e della mancanza di mezzi idonei. Si spiegano così le lamentele mosse durante sit-in di protesta sia verso il presidente di Akrea, Gianluca Giglio, finito sotto accusa per la gestione della società, sia contro l’amministrazione cittadina guidata dal sindaco, Vincenzo Voce, rea di non aver finora reso più efficiente l’azienda, alla luce del 65 per cento di raccolta differenziata da raggiungere entro i primi mesi del 2023.
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