Alba Parietti: Vialli, un amico nobile e intelligente. Che risate quando venne con la valigetta in spiaggia…

Alba Parietti: Vialli, un amico nobile e intelligente. Che risate quando venne con la valigetta in spiaggia…

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di Barbara Visentin

La presentatrice: Ci siamo sentiti fino a luglio, poi, saputo che si era aggravato gli ho scritto: stata l’unica volta che non mi ha risposto.

Legata a Gianluca Vialli da una grande amicizia che andava avanti da 30 anni, da quei Mondiali del 90 in cui lui era il calciatore pi famoso d’Italia e lei la presentatrice di punta, Alba Parietti lo ricorda con parole di stima e di grande affetto e con tutto il rammarico per una morte arrivata troppo presto.

Signora Parietti, ci d il suo ricordo di Vialli?

Gianluca era estremamente sensibile, intelligente, calmo. Aveva tutte le qualit del leader ed era sempre interessato agli altri. Diceva sempre “noi”, anzich parlare di s, coinvolgeva la squadra. Ci eravamo sentiti molte volte per gli Europei, con le frasi d’affetto che si possono scambiare due amici, e tutte le volte le sue parole nei messaggi erano sempre concentrate sugli altri, non sull’io. Diceva “stiamo cercando di andare oltre i nostri limiti”… “restiamo umili e fiduciosi”.

Viene fuori il ritratto di una persona veramente speciale.

Lo era e lo dicono tutti, non che sto scoprendo l’acqua calda. Io se devo dare un giudizio, anche di chi non c’ pi, cerco sempre di dire la verit. Il motivo per cui oggi Vialli una leggenda proprio il modo con cui ha gestito la sua vita. E poi anche la malattia. In un certo periodo stato anche un po’ sottovalutato, come quando non stato riconfermato alla Juve, insomma non stato trattato sempre benissimo. Per sempre stato estremamente intelligente e come tutte le persone estremamente intelligenti aveva una buona dose di scaltrezza, non era il “buono e fesso”.

Ha un ricordo particolare di lui?

Aveva un’eleganza sempre appagante. Ricordo una vacanza tutti insieme a Cala di Volpe, io ero con il mio fidanzato e altre persone, credo che al tempo lui fosse nel Chelsea: lo prendevamo in giro perch anche in spiaggia arrivava con la valigetta da mister, perfetto, preciso, con questo fisico statuario e il modo di fare dolce e rassicurante. Assertivo, ma mai violento

Sui social ha scritto che la sua scomparsa una notizia che toglie speranza. Perch?

Il tumore che aveva era uno dei pi aggressivi e complessi. Non pensava certo di vivere in eterno, ma per cinque anni aveva gestito questa situazione e sicuramente aveva sperato di avere qualche anno in pi, di morire dopo i suoi genitori, di portare le figlie all’altare. Tutti lo speravamo, per la sua vita e per quel che ha rappresentato anche per i malati oncologici gravi. innegabile che sia un colpo violento perch persone come lui o come Sinisa Mihajlovic rappresentano la speranza. Tutti abbiamo partecipato alla speranza della sua guarigione.

Cosa si porta dietro di lui?

La sua grandissima signorilit. Volava sempre alto. Era un gentiluomo d’altri tempi, avrebbe potuto essere un nobile, ma con un senso dell’umorismo e una gentilezza che non mancavano mai.

Ai tempi si vocifer anche di un vostro flirt.

Non ne abbiamo mai parlato finch era in vita e non mi sembra il caso di farlo adesso.

Vi eravate sentiti di recente?

Ci sentivamo per scambiarci gli auguri o quando uno dei due faceva una cosa importante. L’ultima volta che mi ha risposto stata per il compleanno, a luglio. Poi quando ho saputo che si era aggravato gli ho scritto ed stata l’unica volta che non mi ha risposto.

Ci sono oggi altri campioni come lui?

Certo che ce ne sono ancora. Lui purtroppo diventa una leggenda come tutte le persone che muoiono prematuramente, agli altri giovani auguro di vivere tanti anni e di diventarlo come Pel.

7 gennaio 2023 (modifica il 7 gennaio 2023 | 12:52)

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