Alberto Balocco e Davide Vigo: quel percorso cambiato all’ultimo

Alberto Balocco e Davide Vigo: quel percorso cambiato all’ultimo

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di Massimo Massenzio

Sono morti folgorati in Val Chisone, avevano scelto un’altra strada per via del maltempo

Hanno cambiato strada all’ultimo momento, per evitare di passare in mezzo ai boschi durante il temporale e proprio quella deviazione potrebbe essere stata fatale. L’imprenditore Alberto Balocco e il suo amico di vecchia data Davide Vigo, morti folgorati venerdì scorso sul colle dell’Assietta, in provincia di Torino, avevano intenzione di tornare a Sauze d’Oulx passando con le bici elettriche prese a noleggio attraverso il sentiero dei Cannoni. Si erano fermati a mangiare nel rifugio Casa Assietta, a quota 2.500 metri e dovevano ritornare a prendere l’auto che avevano parcheggiato alla partenza della seggiovia per Sportinia. Improvvisamente, però, sul colle si è abbattuta una violenta perturbazione e così hanno preferito pedalare sulla larga pista sterrata che avevano percorso all’andata. Secondo gli ultimi accertamenti dei carabinieri avevano percorso appena 4 chilometri ed erano fermi, con i piedi a terra, quando sono stati colpiti da un fulmine che li ha uccisi sul colpo.

I funerali

Ieri mattina la salma di Balocco, 56 anni, presidente e ad dell’omonima azienda dolciaria, ha raggiunto Palazzo Daviso di Charvensod, nel centro di Fossano, dove da tre generazioni vive la famiglia Balocco. Al primo piano dell’edificio seicentesco è stata allestita la camera ardente che non sarà aperta al pubblico. La cittadinanza potrà dare l’ultimo saluto all’imprenditore fossanese in occasione dei funerali, che si terranno lunedì pomeriggio nella cattedrale di Fossano, in via Roma, alle 15.30 a pochi metri dall’abitazione di famiglia.

Non è stata ancora stabilita, invece, la data dei funerali di Davide Vigo , 55 anni, l’agente di commercio torinese che si era trasferito in Lussemburgo per seguire la moglie Samantha, che lavora nell’ufficio legale della Ferrero. Per molti anni, assieme ai due figli, hanno vissuto a San Mauro Torinese, quando Vigo, seguendo le orme del padre Lorenzo, ha cominciato a ottenere grandi successi con la sua agenzia. Era un esperto di marketing e ha lavorato per grandi aziende nel settore degli elettrodomestici. Negli ultimi anni aveva creato una nuova avventura imprenditoriale nel campo degli articoli per arredamento e non appena il lavoro glielo permetteva tornava nella sua amata Jouvenceaux, a pochi chilometri da Sauze.

Balocco era uno juventino «sfegatato», Vigo tifava invece per il Torino: «Ma in maniera equilibrata, come nel suo stile — precisa l’amico e collega Marco Piano —. Davide era generoso e leale. Abbiamo cominciato a lavorare insieme, giovanissimi ed eravamo entrambi “figli d’arte”. Lui ha avuto una carriera sempre brillante e quando mi sono ritrovato senza lavoro per qualche mese, lui fece il mio nome a un’azienda e il mio orizzonte si rischiarò. Era speciale». L’ultima telefonata all’inizio dell’estate: «Stavo tornando da Cuneo, siamo rimasti al telefono fino a Carmagnola — conclude Piano —. Lo voglio ricordare così, sempre in auto, con un libro sul sedile. Era un lettore avido e di grossa cultura, che non ostentava mai».

28 agosto 2022 (modifica il 28 agosto 2022 | 07:19)

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