Alessandro Cattelan: «Che ansia per il debutto a teatro con il mio one man show»

Alessandro Cattelan: «Che ansia per il debutto a teatro con il mio one man show»

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di Chiara Maffioletti

Il conduttore si racconta alla vigilia della prima tappa del suo spettacolo a teatro: «La scelta di andare in Rai è per ampliare il mio pubblico. Le cose si valutano nel tempo»

Sul palco c’è un grande organo, ci sono i fiori e c’è anche la bara. E poi c’è lui, Alessandro Cattelan, intento a celebrare un insolito funerale: il suo. Questa sera, ad Alessandria, andrà in scena la data zero di Salutava Sempre – La spettacolare fine di Alessandro Cattelan, primo one man show del conduttore che lo porterà in giro per l’Italia (il 29 e 30 novembre a Milano, il 2 dicembre a Torino, il 4 a Roma e via dicendo, con nuove date nel 2023). Cammina nel teatro in sneakers — «Cesare (Cremonini, ndr.) mi ha suggerito di indossare le mie preferite durante lo spettacolo, tipo coperta di Linus, visto che per l’emozione guarderò spesso in basso» — , cerca di gestire un’ansia che non provava da anni. «Da tempo è il mio primo pensiero, al mattino. Più si avvicinava questa data più cercavo strade per tranquillizzarmi».

Oltre alle scarpe preferite quali altre ha trovato?

«Ho chiesto aiuto ad amici che fanno teatro. La prima rassicurazione è che il pensiero che tutti, prima del debutto, è: ma chi me lo ha fatto fare? Luca Argentero mi ha anche detto che dietro le quinte, mentre sentirò il brusio della gente che mi aspetta, proverò il desiderio di chiamare un taxi e tornare a casa».

Come mai il teatro?

«Da spettatore lo vado a cercare. E già non è un bene perché quando fai per la prima volta una cosa che ti piace hai degli standard irraggiungibili. Ho accettato di provarci durante la pandemia, pensando a una cosa lontanissima. Invece questo giorno è arrivato e sono un po’ spaventato».

Cosa la spaventa?

«È tutto nuovo. Penso: e se non ride nessuno? Però rispetto alla tv, chi comprerà un biglietto, prenderà la macchina e verrà a teatro sarà qualcuno che mi conosce, in sintonia con il mio linguaggio, il mio modo di scherzare. O almeno cerco di crederlo».

Di cosa parlerà nello show?

«L’idea è fare uno spettacolo in cui essere sinceri, scorretti: questo lusso viene concesso nel momento in cui tutti ti vogliono bene, in cui di colpo diventi per chiunque più buono, più intelligente, più simpatico, cioè quando sei morto. Il funerale è come il free pass per dire anche qualcosa di poco rispettoso».

Durante lo spettacolo si infilerà in una bara.

«Non sono superstizioso ma quando, durante le prove, mandavo le foto ai miei amici ricevevo commenti divertenti. La morte è l’unica certezza ma resta uno dei pochi temi di cui non si parla, come se si facesse fatica ad averne una quieta comprensione. Io ne ho paura, ma tendo ad essere iper razionale: va messa in conto. Comunque durante lo spettacolo si ride eh, solo vorrei che a chi va a casa resti attaccata una robina su cui riflettere».

Si aspetta un pubblico in sintonia con lei, a differenza di quello che accade in tv. La vive davvero così?

«Beh, in tv puoi imbatterti in un canale senza cercarlo. E anche io so che ho davanti un pubblico più largo, devo stare più attento a quello che dico».

Il suo passaggio in Rai non è stato sempre facile. Potendo, cambierebbe qualcosa?

«Se fai questo lavoro devi ambire a farlo per più gente possibile. Alcune cose riescono, altre meno ma diventano parte della tua esperienza, puoi imparare. A gennaio tornerò con Stasera c’è Cattelan quindi vado avanti a fare quello che mi piace. Resto convinto che tutto vada valutato nel tempo: un programma come il mio ha bisogno di quotidianità. Deve diventare parte della routine televisiva, del tipo: buttiamo un occhio lì, vediamo che succede».

Si era parlato di suoi dissapori con Laura Pausini durante l’Eurovision.

«Ecco, io non so nemmeno come sia potuta uscire questa voce totalmente infondata. No, noi siamo davvero amici, anche le nostre figlie giocano assieme».

La verrà a vedere a teatro?

«Non lo so, ora è in Spagna. Ma sono stato un po’ timido con gli inviti… Il giorno peggiore sarà ad Alessandria con amici e parenti a vedermi anche cantare e ballare».

Come un vero showman.

«Più che altro uno scemen. Però sì. Non ci saranno nemmeno ospiti sul palco con me, però avrò diversi momenti di interazione con il pubblico».

Impossibile non fare il paragone con Fiorello.

«Eh lo so. Con lui mi sono sentito anche ieri, è stato gentile. Mi ha spiegato che anche per lui, che fa questo mestiere da anni, c’è sempre un momento in cui si sente totalmente insicuro di quello che sta per fare».

Al suo funerale tutti le vorranno più bene. Ma oggi si sente benvoluto dalla gente?

«Ho smesso di farmi, per quanto possibile, questa domanda. Però si, tendenzialmente mi sento benvoluto».

25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 20:26)

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, 2022-11-25 19:28:00, Il conduttore si racconta alla vigilia della prima tappa del suo spettacolo a teatro: «La scelta di andare in Rai è per ampliare il mio pubblico. Le cose si valutano nel tempo», Chiara Maffioletti

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