Alessandro Redaelli, trovato dopo una settimana il corpo del 41enne annegato nel lago di Garda

di Barbara Gerosa

Domenica scorsa l’uomo si era tuffato in acqua e non era riemerso, era in gita in barca con la moglie e i due figli. Il corpo è stato avvistato nella zona del basso lago a Desenzano da una barca di passaggio

Ad avvistare il cadavere è stata una barca di passaggio. Galleggiava in superficie non lontano dal punto dove negli ultimi giorni si erano concentrate le ricerche, tra Rivoltella e Sirmione. La salma è stata portata con una idroambulanza nel porto di Desenzano, dove è in corso il riconoscimento, anche se non sembrano esserci dubbi sull’identità. Il lago di Garda ha restituito il corpo senza vita di Alessandro Redaelli , 41 anni, residente a Peschiera, originario di Lecco. Annegato domenica scorsa sotto gli occhi della moglie e dei due figli piccoli.

Si era tuffato dalla barca senza più riemergere. Colpito con tutta probabilità da un malore. Per una settimana lo hanno cercato senza sosta una trentina di persone, vigili del fuoco, Guardia di finanza, volontari del Benaco con l’ausilio del robottino rov donato da parenti e amici dei due giovani, Greta e Umberto, falciati da una coppia di tedeschi a bordo di un motoscafo. «Le ricerche in profondità non si sono mai fermate — spiega la Guardia costiera di Salò —. Ma dopo una settimana il corpo è riaffiorato in superficie non distante dal punto dove era stato visto l’ultima volta». Redaelli, responsabile della sicurezza in un’azienda brianzola, era uscito con la barca per un’escursione con la compagna e i due figli di cinque anni e sei mesi quando si è consumata la tragedia. Gli ultimi scatti della gita con la famiglia pubblicati sui social pochi istanti prima che il lago lo inghiottisse.

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