di Ferruccio Pinotti
Aveva 24 anni. Aveva scoperto di avere il sarcoma di Ewing durante la pandemia ma era riuscita comunque a laurearsi in economia e a iscriversi a un master
Alice Manfrini è morta a 24 anni, a Bologna, dopo aver raccontato sui social la sua battaglia contro il cancro.
Manfrini aveva scoperto nel 2021 di avere un Sarcoma di Ewing al ginocchio
. Il sarcoma di Ewing è un tumore che può localizzarsi in aree diverse del corpo e che, pur potendo comparire a qualsiasi età, è più frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Nella maggior parte dei casi si sviluppa dalle ossa, ma può avere origine anche dai tessuti molli adiacenti all’osso.
Il 10 novembre la notizia della sua morte ha iniziato a diffondersi in Rete
: tantissimi i post condivisi da amici e follower per ricordarla, con frasi toccanti e fotografie. Alice non ha mai abbandonato la sua positività e nell’ultimo video pubblicato il 1 novembre sul suo profilo TikTok ha scritto questa bella metafora: «No rain, no flowers — Senza pioggia non ci sono fiori».
Alice Manfrini aveva iniziato ad accusare dolori al ginocchio nel giugno 2020, durante la chiusura dovuta alla pandemia. «Ho iniziato a sentire i primi dolori al ginocchio a giugno del 2020, dopo il primo lockdown: in quel periodo avevo usato molto il tapis roulant, come molti, ed associavo il dolore allo sforzo. Non sono stata a preoccuparmi. Una volta ripreso il lavoro da cameriera però, è aumentato. Tutti mi dicevano di non preoccuparmi, ma io mettevo chili di creme e non funzionavano. Era un dolore incostante: c’era per una settimana, poi spariva per tre. Poi, nei mesi successivi, si è intensificato. A novembre piangevo dal male davanti a mia mamma. Le dicevo che non capivo cosa mi stesse accadendo», ha raccontato su TikTok.
Sofferenze anche forti, ma che poi tacevano per alcune settimane. «Tutti mi dicevano di non preoccuparmi» aveva raccontato in un’intervista a Bologna Today. Si era sottoposta a una radiografia a raggi x ma non era emerso nulla, poi ad Alice era stata praticata una Tac con contrasto, ma la giovane bolognese aveva contratto il Covid e aveva dovuto aspettare di essere negativa per proseguire negli esami. Si perde così un altro mese prezioso, e nel frattempo le liste d’attesa si riempiono per recuperare il lavoro perso durante la pandemia.
Finalmente l’esame atto a offrire una diagnosi definitiva del suo male viene compiuto a febbraio 2021
. Sono passati otto mesi dai primi sintomi ed è tardi: Alice inizia subito la chemioterapia, ma la battaglia è in salita. Alice combatte e poco dopo raggiunge il traguardo della laurea in economia. «Certo non mi sono mai goduta la fine degli esami, ma la voglia di laurearmi era talmente tanta che, alla fine, io la mia festa ce l’avevo. Se guardate le foto della laurea, però, c’erano già un po’ di capelli caduti sulla giacca», ha raccontato sul social. Completa sei cicli di chemioterapia e affronta sei operazioni, purtroppo inutili: ora la triste notizia della sua scomparsa.
Durante il 2021 i rigidi protocolli sanitari dovuti al Covid impediscono ad amici e familiari di fare frequentemente visita ad Alice in ospedale. «A gennaio ho fatto una chemio con farmaci più pesanti, la Ifosfamide ad alte dosi: è un farmaco che ti destabilizza anche mentalmente, ti intristisce, io piangevo molto e, soprattutto, non ricordo niente. Chiudevo gli occhi e sentivo le voci intorno, i miei pensieri si mescolavano.
Non ero più lucida, non ero più io
. E, in tutto questo, ero sola in ospedale per via del Covid. Nessuno poteva venirmi a tornare. Maledicevo più il Covid che il resto. Ho fatto tutto completamente da sola». Così in Alice si fa strada l’idea di raccontare la sua storia su TikTok, creando un bellissimo racconto in cui descrive la sua vita e il progredire delle cure. Sempre con leggerezza e ironia, con ottimismo: «Sdrammatizzare mi è venuto naturale perché sono cresciuta in una famiglia ironica ed autoironica», aveva raccontato.
Nei video su TikTok Alice mostra momenti di vita quotidiana, illustra le cure, parla della sua famiglia. Migliaia di visualizzazioni, centinaia di commenti di incoraggiamento e messaggi le giungono: «Anche il mio ragazzo sta vivendo una situazione simile, grazie perché mi dai speranza» o ancora: «Mi sto laureando in oncologia, la tua storia mi dà la forza e la motivazione per continuare». Alice Manfrini era cosciente del fatto che la sua situazione era grave: «È la mia routine: mi sveglio, so di essere così e non ne faccio un dramma» diceva, senza però mai perdere la speranza: «spero che succederà, che mi diranno “sei guarita” e solo a pensarlo mi viene da piangere. Immagino quel giorno come potrò viverlo».
Quello che ha colpito di Alice è la sua forza morale: «Non mi infastidisce essere definita “guerriera”, ma non mi sento tale. È la mia routine, affronto la mia giornata normalmente, dopo un anno… Dopo un anno per me è la normalità, non la vivo più come malattia, né mi da fastidio pensarla o parlarne. Mi sveglio, so di essere così e non ne faccio un dramma. Poi, certo, mi sono immaginata mille scenari di quando succederà, se succederà, di guarire».
Alice fino all’ultimo non ha mai smesso di fare programmi e ha detto, finché ha potuto: «Voglio trovare un lavoro. Mi sono iscritta ad un Master in Amministrazione, finanza e controllo di gestione per non perdere troppo tempo durante le cure. È un master per i lavoratori ed io ritengo la chemio un lavoro: mi occupa cinque ore al mattino». Alice ora non c’è più, ma ci lascia una lezione di vita difficilmente dimenticabile.
15 novembre 2022 (modifica il 15 novembre 2022 | 18:53)
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, 2022-11-15 18:26:00, Aveva 24 anni. Aveva scoperto di avere il sarcoma di Ewing durante la pandemia ma era riuscita comunque a laurearsi in economia e a iscriversi a un master, Ferruccio Pinotti