Alla Cascina Oremo dove nessuno è escluso grazie a una « mappa condivisa»

Alla Cascina Oremo dove nessuno è escluso grazie a una « mappa condivisa»

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di Paolo Foschini

Dodici milioni per il recupero di una struttura a favore della citt. Formazione inclusiva per giovani, famiglie, persone con disabilit. E il Terzo settore del territorio si auto-racconta per fare pi rete

Un impegno da 12 milioni di euro per un Polo formativo, sportivo e inclusivo che dal prossimo aprile, grazie a Fondazione Cr Biella, sar a disposizione degli abitanti e soprattutto dei giovani della citt in Cascina Oremo. E nel frattempo, gi da ora, l’acquisizione della prima Mappa condivisa della comunit educante biellese: un lavoro collettivo prodotto da quasi quaranta organizzazioni – e in concreto da circa duecento persone – impegnate sui fronte dell’istruzione, educazione, formazione. Il tutto stato presentato nei giorni scorsi alla presenza di Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini a sua volta co-finanziatrice delle attivit in arrivo con la nuova struttura. Il complesso, all’interno dell’area tra Citt Studi e l’Accademia dello sport Pietro Micca, avr una rilevanza nazionale a testimonianza di un percorso dell’intero Biellese quale territorio attivamente impegnato sull’obiettivo 11 dell’Agenda Onu 2030 dedicato a Citt e comunit sostenibili.

La Fondazione ha scelto di concentrare i propri sforzi in questa direzione – ha detto il presidente Franco Ferraris – pensando in particolare ai giovani, i quali dopo la pandemia hanno pi bisogno che mai di luoghi protetti capaci di accoglierli e aiutarli a superare ferite e incertezze per permettere loro di progettare il proprio futuro. Sono profondamente convinto che il Biellese e Cascina Oremo possano essere il luogo ideale in cui compiere questo percorso.

Cascina Oremo un progetto condiviso tra pi realt del territorio. Con al suo interno quattro spazi specializzati. L’area di apprendimento 0-15, con ambienti della cascina completamente ridisegnati a disposizione di scuole e famiglie. L’area di Sport per tutti, zona creativa e ri-creativo per persone con e senza disabilit, pensata per il benessere psicofisico e il potenziamento di autonomie e abilit sociali. Quindi il Centro di orientamento, destinato non solo all’adolescenza ma anche all’infanzia per la scoperta dei propri talenti, l’accompagnamento nelle scelte e il supporto nei momenti di transizione. Infine il Centro disabilit ed et evolutiva, altro punto di riferimento futuro per persone fragili e per le loro famiglie.

Attorno a questo, come si diceva, c’ il lavoro di una comunit nel suo insieme. E non poi una operazione cos frequente quella di costruirne una mappa secondo il modello presentato appunto a Biella. Prezioso e scientifico, perch conoscersi il passo fondamentale per migliorarsi: l’obiettivo, sempre promosso dalla Fondazione medesima, stato raggiunto in questo caso grazie al supporto di Percorsi di Secondo Welfare e della cooperativa Pares. Il progetto era partito nel 2019 e ha visto collaborare tra loro scuole, Terzo settore, imprese e altre fondazioni del Biellese. La motivazione era quella di stringere un patto intergenerazionale, inclusivo e aperto, in cui l’elaborazione di una mappa stata il primo tassello verso la realizzazione di un manifesto condiviso.

Grazie alla proattivit del territorio – ha sottolineato il segretario generale della Fondazione Andrea Quaregna – sono stati creati progetti e reti che hanno portato a Biella risorse importanti finanziate dal Fondo per il contrasto alla povert educativa minorile il quale costituisce come noto un’alleanza fra le Fondazioni di origine bancaria come la nostra, il governo e il Terzo settore. Sono esempi di una collaborazione importante, non solo per il loro impatto immediato ma per gli effetti trasformativi di lungo periodo che generano sul territorio.

Tra questi la Community School della rete guidata dalla cooperativa Tantintenti con il percorso Chi sar io tra 10 anni? e la proposta di 730 attivit Steam in tre anni nelle scuole di primo e secondo grado; oppure Skilland, per l’orientamento precoce di bambini e ragazzi, portato avanti dal consorzio sociale Il filo da tessere; o i laboratori di EduFabLab che coinvolgono 52 partner di progetto. Tutte tappe di percorsi in divenire – sottolinea la presidente del consorzio Federica Collinetti – per aiutare i pi giovani nel coltivare le loro vite, risvegliare il senso di appartenenza al Biellese e vedersi parte di una comunit.

17 dicembre 2022 (modifica il 17 dicembre 2022 | 23:23)

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, 2022-12-17 22:24:00, Dodici milioni per il recupero di una struttura a favore della città. Formazione inclusiva per giovani, famiglie, persone con disabilità. E il Terzo settore del territorio si auto-racconta per fare più rete, Paolo Foschini

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