Allarme bomba in una scuola di Roma: novecento persone costrette a lasciare listituto, artificieri al lavoro

Allarme bomba in una scuola di Roma: novecento persone costrette a lasciare listituto, artificieri al lavoro

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Una volante della Polizia di Stato

Novecento persone costrette a lasciare l’edificio fra studenti e corpo docente. Tutto ciò a causa di un allarme bomba scattato stamattina alla scuola internazionale Marymount a Vigna Clara, a Roma Nord, scuola cattolica paritaria, annunciato da una telefonata anonima poco dopo le 8:33, intorno all’orario di ingresso. Lo riportano Fanpage.it e RomaToday.

Immediato è scattato il dispositivo di sicurezza con l’arrivo in via di Villa Lauchli della polizia con l’ausilio degli agenti del XV gruppi Cassia della polizia locale impegnati nella chiusura delle strade per consentire l’intervento in sicurezza. Le notizie provenienti dal luogo sono ancora in aggiornamento in quanto sono ancora in corso le operazioni di bonifica da parte degli artificieri della questura di Roma. Sul posto i Poliziotti, i Vigili urbani, i Vigili del Fuoco.

La minaccia arrivata a scuola via mail

Come riporta Il Messaggero, stamattina la scuola, frequentata da figli di ambasciatori e diplomatici, avrebbe ricevuto, più che una telefonata, una mail sospetta da un indirizzo anonimo e lo avrebbe comunicato così ai genitori degli alunni: “Abbiamo ricevuto una minaccia per la scuola. La forma è un’e-mail che minaccia di innescare la detonazione di dispositivi collocati nel campus. Il messaggio chiede soldi alla scuola. In consultazione con l’ambasciata degli Stati Uniti e la polizia, abbiamo effettivamente evacuato il campus e tutti sono al sicuro sul retro nell’area vicino alla Porta Cassia. Apprezziamo che questo sia un momento molto preoccupante per tutti voi. Faremo tornare a casa tutti i bambini il prima possibile. La Questura ci ha appena dato il nulla osta che potete venire a ritirare i vostri figli entrando dalla Porta Cassia. Coordineremo anche il servizio di autobus e ci metteremo in contatto con i dettagli al più presto”.

“Consegnateci i soldi o facciamo esplodere la scuola”, questo sarebbe il messaggio minatorio.

Frequenti i casi di allarmi bomba rientrati

Mentre ancora è presto per cercare di capire esattamente cosa sia successo bisogna considerare che non sono così rari i casi di allarmi di questo tipo, che poi spesso rientrano, a volte lanciati per fare scherzi di pessimo gusto. Lo scorso 28 ottobre, ad esempio, è successa una cosa simile a Genova: alla segreteria dell’istituto Gastaldi Abba una chiamata anonima, proveniente a quanto pare da un adolescente, ha denunciato la presenza di un ordigno sospetto nei locali scolastici, poi mai trovato.

Falso allarme

Come riportano Open e Adnkronos, si sarebbe trattato di un falso allarme: all’interno dei locali scolastici non è stato infatti trovato alcun ordigno esplosivo.

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