Allarme pappagalli: «Invadono le città, a rischio i rondoni»

Allarme pappagalli: «Invadono le città, a rischio i rondoni»

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di Redazione Buone Notizie

I piccoli (e longevi) Parrocchetti dal collare originari di Africa e Asia vengono venduti come animali da compagnia ma sfuggiti alle gabbie colonizzano parchi e palazzi storici delle città e soppiantano altre specie. A Pavia, occupano le buche pontaie del Castello Visconteo

Colonie di pappagallini sono da tempo note in tutte le grandi città. Tra loro, uno dei più diffusi è il Parrocchetto dal collare. Importato da Africa e Asia e ora anche allevato in Italia e in molti altri Paesi europei, per diventare un animale da compagnia, quando fugge dalla voliera e ritrova la libertà non torna indietro. È un animale selvatico e gregario, vive in stormi formati anche da centinaia di individui che si radunano su alberi dormitorio. Può vivere anche 30 anni. Ed è tutt’altro che schizzinoso e selettivo, si nutre di semi, bacche, fiori e frutta. Tanto che per la sua voracità può creare danni importanti a frutteti e campi coltivati. Ma sta mettendo a rischio anche altre popolazioni di uccelli, come i rondoni. Lo hanno visto i ricercatori a Pavia, dove i Parrocchetti che in genere nidificano nei fori degli alberi hanno trovato comode buche pontaie del Castello Visconteo e le hanno occupate, sfrattando di fatto i rondoni che tornano a ogni primavera come tutti i migratori.

Vorace e prolifico, il Parrocchetto dal collare nidifica da maggio ad agosto, depone fino a 6 uova che cova per 24 giorni; i pulli si involano dopo 6/7 settimane. A livello Europeo è ormai considerata una tra le specie altamente invasive (AIS – Alien Invasive Species) proprio per i possibili impatti sull’agricoltura e per l’occupazione di nidi di specie a rischio. Anche l’associazione Selvatica Milano monitora la loro presenza e invita i cittadini a mandare le segnalazioni, così da costruire una mappa completa delle loro presenze. Eppure non c’è al momento traccia di divieto di importazione né di commercializzazione.

Cosa fare

Per minimizzare gli impatti dei parrocchetti invasivi parrocchetti invasivi, prevenire la colonizzazione di aree attualmente non invase è di primaria importanza. Il naturalista Guido Pinoli suggerisce di «ridurre la dimensione delle buche pontaie nelle costruzioni storiche», perché potrebbero continuare a offrire rifugio ai rondoni, di dimensioni più piccole dei Parrocchetti i quali, invece, non riuscirebbero a entrarvi. Nei dintorni di Barcellona, i piccoli pappagallini hanno causato una riduzione del 30% dei raccolti di mais, prugne e pere. Ma i Parrocchetti competono con gli uccelli e i pipistrelli per le cavità di nidificazione o di posatoio. Sono stati osservati mentre scacciavano altri uccelli dalle mangiatoie da giardino. A Siviglia, stanno addirittura spostando una specie di pipistrello rara e vulnerabile. Le invasioni di parrocchetti sono in aumento. Oltre al diffuso Parrocchetto dal collare e al Parrocchetto monaco, almeno altre otto specie stanno prendendo piede in tutta Europa.

2 giugno 2022 (modifica il 3 giugno 2022 | 05:22)

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, 2022-06-03 03:22:00, I piccoli (e longevi) Parrocchetti dal collare originari di Africa e Asia vengono venduti come animali da compagnia ma sfuggiti alle gabbie colonizzano parchi e palazzi storici delle città e soppiantano altre specie. A Pavia, occupano le buche pontaie del Castello Visconteo, Redazione Buone Notizie

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