L’Accademia della Crusca aveva già confermato la correttezza grammaticale e il valore giuridico di termini femminili come architetta, chirurga, ingegnera e notaia.
Ora, l’Ordine degli Ingegneri ha riconosciuto ufficialmente il titolo “ingegnera” e ha prodotto il primo timbro ufficiale con tale denominazione. Questo segna un evento storico, poiché non era mai accaduto prima in un secolo di storia.
La decisione di adottare la denominazione femminile è stata approvata dall’Ordine degli Ingegneri di Bologna, e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ha esteso tale approvazione a livello nazionale. Da questo momento, tutte le iscritte potranno richiedere il timbro con il titolo professionale al femminile presso il loro Ordine provinciale.
Questa innovazione è stata promossa dall’ingegnera Sofia Fantini, nata nel 1993, che ha ottenuto il primo timbro ufficiale con la nuova denominazione. Fantini aveva tentato per tre anni di ottenere il riconoscimento della “a” finale nel suo titolo professionale. Nel 2020, dopo aver inviato una richiesta senza successo all’Ordine di Bologna, si è rivolta all’associazione RebelArchitette, un gruppo di professioniste che si occupa di iniziative volte a promuovere la parità di genere nelle professioni dal 2017.
RebelArchitette aveva già ottenuto l’introduzione del timbro “architetta” presso tutti gli Ordini degli architetti d’Italia, una riforma iniziata a Bergamo e adottata dal 72% delle iscritte e 42 ordini. Nel 2022, il team guidato dall’architetta Cinzia Bigoni aveva sostenuto la richiesta dell’architetta Valentina Lucich per il rilascio del primo diploma di abilitazione professionale con il titolo al femminile, convincendo l’Università di Bologna.
Dopo essersi rivolta a RebelArchitette, nel 2021 Fantini ha inviato una nuova richiesta all’Ordine di Bologna, che è stata approvata dal Consiglio bolognese due anni dopo. L’associazione RebelArchitette sottolinea che la possibilità di richiedere il timbro al femminile è una libera scelta delle singole iscritte e contribuisce a un percorso più ampio di superamento delle discriminazioni di genere in ambito professionale.
RebelArchitette si propone di rendere visibili le donne nelle professioni tradizionalmente maschili, conformandosi alla forma corretta prevista dalla lingua italiana, come confermato anche dall’ultima edizione dell’Enciclopedia Treccani. La presidente dell’associazione, Francesca Perani, esprime il desiderio che altri ordini professionali seguano l’esempio, facilitando così l’ingresso delle nuove generazioni di professioniste nei diversi settori.
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