“L’alternanza scuola-lavoro va rivista: bisogna tutelare gli studenti e la loro vita. Stiamo lavorando per predisporre una normativa più giusta e avanzata insieme al ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone”. Così su Twitter il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
Di ieri la notizia che nessun risarcimento verrà corrisposto dall’Inail alla famiglia dello studente Giuliano De Seta morto a settembre scorso durante l’alternanza scuola-lavoro.
“Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore. Ai genitori va tutta la mia vicinanza come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e come mamma, consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore“.
Lo scrive in una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. “Ma – continua –a questo si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente che consente il risarcimento economico ai familiari, solo quando a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito. Questa regola è vigente da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro Ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni. Va cambiata immediatamente e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile. Per questo motivo avevo già convocato per il 12 gennaio prossimo un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i Ministri dell’Università e quello dell’Istruzione, l’Inail e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. L’emergenza infortuni sul lavoro è prioritaria nella mia agenda“.
Indignato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Abbiamo posto la necessità di una commissione d’inchiesta sull’alternanza scuola-lavoro. Oggi leggo questa notizia. Non credo di essere il solo a provare rabbia e indignazione: secondo l’Inail la vita di Giuliano De Seta, studente morto in alternanza scuola-lavoro a 18 anni, non valeva niente” scrive su Facebook.
“Non valeva niente – aggiunge – perché era uno studente e non guadagnava soldi, per questo la sua famiglia non riceverà alcun risarcimento. Non valeva niente perché era l’ultimo degli ingranaggi di una macchina che deve avere come centro la produttività“.
“Non sarebbe certo un risarcimento a restituire Giuliano ai suoi cari – prosegue il leader di SI – ma questo oltraggio alla sua memoria è intollerabile. Non basta fermarsi alle parole, mi attiverò in tutte le sedi opportune per porre rimedio a questa scelta disumana e per proteggere chi, a 18 anni, deve solo studiare e non rischiare la vita. Avanti – conclude Fratoianni – con la commissione d’inchiesta e basta con lo sfruttamento mascherato”.
“L’alternanza scuola-lavoro, oltre a non dover mettere a rischio l’incolumità fisica degli studenti, non dovrebbe gravare sugli apprendimenti e sul lavoro dei docenti, dovrebbe impedire che i giovani vengano sottratti allo studio facendone troppo presto “forza-lavoro”. C’è bisogno di una sostanziale riforma dell’alternanza scuola-lavoro, ma nel frattempo va sospesa per impedire che accadano altre tragedie” dichiarano in una nota Enzo Maraio e Luca Fantò (PSI).
Il processo, che vede indagate 4 persone, è programmato per il 10 marzo.