di Arianna Ravelli, inviata a Lusail
L’attaccante del Manchester City decisivo nella semifinale contro la Croazia con una doppietta. Per lui 4 reti ai Mondiali, 7 in 17 presenze in Nazionale. Da quel provino col Real Madrid al rapporto con i fratelli, la sua storia
LUSAIL A Calchn, duemila abitanti nella provincia di Cordoba, centro dell’Argentina, con tre maschi in casa, la televisione della famiglia Alvarez era spesso sintonizzata sul calcio. E su due squadre europee in particolare: il Manchester City del Kun Aguero e il Barcellona di Leo Messi. Nessuno avrebbe potuto pensare che il pi piccolo dei tre, Julian, chiamato a 4 anni Araita, ragnetto, dai fratelli pi grandi Agustin e Rafael per come conquistava il pallone, sarebbe andato a giocare nel City di Aguero e avrebbe portato l’Argentina di Messi in finale Mondiale.
Perch s, stato proprio il piccolo Julian, che oggi ha 22 anni, a spezzare la gara con la Croazia, fin l bloccata: dopo aver tolto il posto a Lautaro Martinez (e averlo conservato dopo la partita meno convincente, quella con l’Olanda, nonostante l’interista avesse segnato il rigore decisivo), Julian si butta veloce sul lungo lancio di Enzo Fernandez (altro talentino esploso qui) e va dritto verso il portiere croato Livakovic che non pu far altro che abbatterlo: e se Messi realizza il rigore, cinque minuti dopo, in contropiede, gli serve una bella palla sulla trequarti e l’ Araita questa volta fa tutto da solo, se la allunga, scatta, vince un rimpallo, ne vince un altro, e infila Livakovic. Inarrestabile.
Gara finita, ma siccome meglio non rischiare, a inizio secondo tempo questa volta fa tutto Messi, dribbla tre volte Gvardiol (Ol scrive un jugadn, mentre lo stadio di Lusail impazzisce per il D10s), la mette in mezzo per Julian che fa doppietta, prima di lasciare per Dybala e abbracciare Lautaro in panchina, il gesto pi bello. C’ Messi che inventa, ma ci sono anche i suoi discepoli che brillano di luce propria e non solo riflessa. Sono 4 gol ai Mondiali per Alvarez, 7 in 17 presenze in Nazionale. Mica male. Qualcuno dice che Julian, il terzo giocatore a segnare una doppietta in una semifinale mondiale, dopo Kroos e Schurrle nel 2014 e il pi giovane dopo Pel, il Thomas Muller argentino. Di sicuro il prototipo dell’attaccante moderno: compatto com’ (170 centimetri per 70 chili) ha velocit e solidit, sa legare i reparti e una delle giocate pi ricorrenti nei videoskill su Youtube la ricezione spalle alla porta sulla trequarti, uno o due tocchi a seguire per liberarsi del difensore, aprire spazi per s o per i compagni. Se poi gli capita di tirare, come si visto, sa come si fa. I fratelli Alvarez giocavano assieme nel paese, ma si capito presto che quello bravo era il piccolo di casa: a 11 anni sale su un aereo per la prima volta in vita sua e va a fare un provino con il Real Madrid, e qualcuno da quelle parti si sta ancora disperando.
Una cosa loca, racconter lui. Perch Alvarez atterra, gioca un’amichevole lo stesso giorno, segna diversi gol, gli fanno giocare un torneo, vincono anche quello, ma poi torna a casa: Potevano tesserarmi solo a partire dai 13 anni, ma tutta la mia famiglia si sarebbe dovuta trasferire. Non se ne fa niente, si concede una crescita pi tranquilla e l’estate scorsa per 21 milioni si sposta a Manchester, dove l’hanno seguito anche i genitori e i fratelli.
Solo che ora lui gioca in Premier con un certo Haaland e Rafa e Agu (che hanno un permesso temporaneo e non possono guadagnare) giocano nel Manchester Abbey Hey nella North West Counties League First Division South, ovvero il decimo livello del calcio inglese. Julian va spesso a vederli. Pensate che bello andare a Santo Stefano sulle tribune dello stadio di New Mills (9mile anime), periferia di Manchester, con la medaglia di campione del mondo al collo.
13 dicembre 2022 (modifica il 13 dicembre 2022 | 23:45)
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, 2022-12-13 22:54:00, L’attaccante del Manchester City decisivo nella semifinale contro la Croazia con una doppietta. Per lui 4 reti ai Mondiali, 7 in 17 presenze in Nazionale. Da quel provino col Real Madrid al rapporto con i fratelli, la sua storia, Arianna Ravelli, inviata a Lusail