Alzheimer e demenza in aumento, basta pregiudizi: lezioni nelle scuole superiori per costruire una società Amica

Alzheimer e demenza in aumento, basta pregiudizi: lezioni nelle scuole superiori per costruire una società Amica

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Oggi nel mondo vi sono almeno 30 milioni di persone colpite da demenza. In Italia si riscontrano oggi circa 1,4 milioni di casi ed oltre la metà sono di Alzheimer (che comporta un’aspettativa di vita che va fra i tre e i sei anni). Purtroppo, l’invecchiamento progressivo della popolazione porta gli analisti a sostenere che nel 2040 i malati di Alzheimer potrebbero diventare 2,5 milioni.

Perché serve consapevolezza

Per creare anche nei giovani più consapevolezza sulla demenza e sui pregiudizi che circondano la malattia, la Federazione Alzheimer Italia ha avviato un percorso didattico per le scuole secondarie di secondo grado su tutto il territorio nazionale.

L’iniziativa, spiegano gli organizzatori, si inserisce nel progetto Dementia Friendly Italia, avviato per stimolare l’intera società ad approfondire la conoscenza della malattia e diventare più inclusiva per chi ne è colpito.

“I giovani sono gli adulti del domani: sensibilizzarli al più presto è fondamentale per costruire una società “Amica” sempre più attenta ai bisogni delle persone con demenza e delle loro famiglie”, ha detto Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia.

Il progetto prevede che le classi coinvolte abbiano la possibilità di conoscere da vicino la demenza e riflettere sui comportamenti che tutti possono mettere in atto per migliorare la vita delle persone con demenza e dei loro familiari.

Sono tre le lezioni previste in ogni istituto coinvolto. La prima è dedicata agli aspetti clinici e medici della malattia: le cause, i sintomi, i numeri della sua diffusione, le cure e le terapie disponibili. Nella seconda lezione si approfondiranno le modalità corrette per relazionarsi e comunicare con una persona con demenza.

L’ultima lezione riguarderà il ruolo della persona con demenza nella società e cosa le persone e le comunità possono fare per continuare a farla sentire accolta e compresa oltre la malattia.

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