A un anno dall’insediamento del governo Meloni, Amnesty International Italia ha presentato un’analisi delle politiche attuate finora, rispetto alle misure evidenziate nel proprio Manifesto, pubblicato il 4 agosto 2022 in vista delle elezioni, intitolato “Sui diritti umani chiediamo passi avanti”.
In particolare, Amnesty International Italia esortava il nuovo governo, all’interno dei 10 punti richiesti, di impegnarsi a sostenere e promuovere i diritti umani, sia in ambito nazionale che estero e soprattutto a non retrocedere su tortura, aborto, unioni civili e, in generale, sulle norme a garanzia e tutela dei diritti umani.
Dopo un anno l’analisi condotta da Amnesty International Italia presenta un bilancio che, a eccezione di pochi casi, mostra un quadro problematico rispetto alle richieste formulate nel Manifesto.
Sottolinea Amnesty International: “Nello specifico, nel corso del primo anno del governo Meloni, sono stati registrati preoccupanti regressi su diversi fronti. In materia di diritti sessuali e riproduttivi delle donne, non sono stati compiuti passi avanti significativi, con l’assenza di modifiche al codice penale riguardo al reato di violenza sessuale e minacce potenziali alla piena applicazione della Legge n. 194/1978”.
“Inoltre, abbiamo registrato passi indietro nel contrasto alle discriminazioni nei confronti della comunità Lgbtqia+, con la perdurante assenza di una legge di contrasto ai crimini d’odio e una diminuzione delle protezioni per le famiglie omogenitoriali, oltre a resistenze ingiustificate riguardo a misure antidiscriminatorie, come la procedura della ‘carriera alias’ nelle scuole”.
Amnesty International Italia evidenzia inoltre, con preoccupazione, la limitazione degli spazi di protesta, la criminalizzazione dell’attivismo e i tentativi di mitigare il reato di tortura. Infine, “sono stati più che evidenti i passi indietro nelle politiche migratorie e di asilo, con una particolare ostilità verso le organizzazioni che forniscono assistenza ai migranti e si occupano di soccorso in mare”.
In chiusura, Amnesty International Italia continua a chiedere l’attuazione dei 10 punti del Manifesto, esortando ancora una volta il governo e il parlamento “a porre i diritti umani al centro della loro azione”.
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