di Paolo Casarin
La tecnologia per il controllo del fuorigioco ridurrà drasticamente il tradizionale impegno tecnico degli assistenti: potrebbe essere loro preclusa anche l’iniziativa di segnalare falli di gioco avvenuti nello spazio di campo vicino
L’ormai imminente adozione della tecnologia per il controllo del fuorigioco, ridurrà drasticamente il tradizionale impegno tecnico degli assistenti. Infatti oltre a essere ormai limitati dalla capacità della Var e dalla precisione millimetrica annunciata per individuare il fuorigioco, potrebbe essere loro preclusa anche l’iniziativa di segnalare falli di gioco avvenuti nello spazio di campo vicino. In sostanza da assistenti ritorneranno a essere guardalinee. Situazioni che abbiamo visto accadere in Juventus-Salernitana con l’assistente inattivo di fronte a una posizione di Candreva facilmente valutabile e in grado di tenere in gioco tutti gli avversari e, più recentemente, in Torino-Milan con l’assistente privato dell’iniziativa volta a segnalare all’arbitro un fallo chiaro e punibile di Messias. Diciamo che la tecnologia tende a sovrastare l’arbitraggio umano, forte di un credito non sempre indiscutibile come avviene oggi. Infatti nel calcio fatto di contatti fisici tra giocatori in movimento, la tecnologia tende ad aggravare, grazie alla rappresentazione televisiva, l’entità dell’impatto, cosa che un arbitro sul campo e in posizione adeguata può cogliere, invece, senza errori.
E anche il fuorigioco, la regola della lealtà tra i calciatori, ha bisogno di essere valutata non solo con i millimetri ma anche con i tentativi di danneggiare l’avversario con posizioni e movimenti studiati. Il fuorigioco è da sempre la regola che fa pensare allenatori e giocatori per produrre nuovi sistemi di gioco, approfittando anche delle eccezioni previste dalla regola 11 in grado, se ben attuate, di sorprendere la difesa. Si dice che il fuorigioco sarà semiautomatico: credo invece che si tenderà a oggettivare quelle situazioni in area di rigore, in modo da renderlo automatico e quindi imposto perché privo di dubbi. Le decisioni nate fuori dal campo impediscono di pensare. È vero che il gioco del calcio con interpretazioni umane fa discutere ma, spesso, è corretto e indimenticabile.
5 novembre 2022 (modifica il 5 novembre 2022 | 07:33)
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