di Andrea Sereni
Mercoled a Riad la semifinale di Supercoppa di Spagna tra Real Madrid e Valencia, allenate dai due tecnici italiani. Ho parlato con Carlo un anno fa. Ora il rapporto un po’…, ammette Rino. La replica: Problemi personali di cui non voglio parlare
Erano come padre e figlio. Il maestro e l’allievo, Carlo Ancelotti e Gennaro Gattuso . Avevano un rapporto strettissimo, negli ultimi anni si incrinato. Il motivo? La difficile successione sulla panchina del Napoli nel 2019. Lo hanno oggi in qualche modo ammesso anche loro, rispettivamente allenatori di Real Madrid e Valencia, che domani si sfideranno in Supercoppa di Spagna a Riad, in Arabia Saudita. Ho parlato con Carlo l’ultima volta un anno fa. Ora il rapporto un po’…, spiega Rino, lasciando la frase in sospeso. Come a dire che le cose, in fondo, tanto bene non vanno.
Gattuso e l’ultima telefonata
Quando sono andato al Napoli per qualche mese sui giornali si parlato molto del fatto che la squadra non stesse bene quando c’era Carlo, non stava bene fisicamente — le parole di Gattuso al quotidiano spagnolo As —. In quei due anni (di gestione Ancelotti, ndr) alcune cose non sono state fatte bene, dice Rino, che accusa quindi il maestro di avergli lasciato i giocatori in pessime condizioni. Per poi aggiungere, come a smorzare i toni: Ho un grande rispetto per lui. Per me fenomenale come persona e come allenatore. E ancora: Ancelotti il miglior allenatore del mondo — continua Ringhio —. Viene da tre o quattro generazioni fa. E ha sempre la chiave per entrare nella testa dei giocatori. Indipendentemente dalle tattiche o dal suo modo di allenarsi, il migliore per questo. Sembra facile ma non lo .
La replica di Ancelotti
Poche ore dopo, conferenza stampa di Ancelotti, ed ecco la replica: Insieme a Gattuso abbiamo vissuto momenti molto belli, abbiamo vinto due Champions, sono stati anni e situazioni che ricorder per sempre. Poi… non sempre la relazione continua ad essere buona, abbiamo avuto dei problemi e non ne voglio parlare perch sono cose personali. Non tutto andato per il verso giusto, insomma. E quando ad Ancelotti viene chiesto se Gattuso ha preso qualcosa del suo modo di allenare, la risposta molto generica: Dalle mie squadre sono usciti diversi allenatori, ora non li ricordo tutti ma penso a Seedorf, a Pirlo, a Gattuso. E poi a Nesta. E Shevchenko, e Inzaghi, che se me lo dimentico mi chiama sicuro. Pu essere che qualcosa abbiano appreso da me, poi ognuno ci mette del suo. Le squadre di Gattuso giocano in maniera intensa e hanno un’identit molto chiara. Domani col Valencia sar dura: sono intensi nella pressione, dovremo maneggiare al meglio la palla e giocare meglio in difesa di quanto non abbiamo fatto col Villarreal, dobbiamo essere pi compatti.
Cosa successo a Napoli
Ma quindi, cosa successo davvero in quelle ultime settimane del 2019? Perch da quel momento Ancelotti e Gattuso (insieme hanno vinto 11 titoli, tra cui due Champions League), prima sempre pronti ad elogiarsi a vicenda, hanno iniziato ad allontanarsi? Siamo a Napoli, la squadra al secondo anno con Ancelotti in panchina, dopo aver sfiorato con Sarri lo scudetto. Dopo la partita in Champions contro il Salisburgo, il gruppo si rifiuta di tornare in ritiro a Castel Volturno, una decisione del presidente De Laurentiis osteggiata dal tecnico (che per in ritiro ci va). Il famoso ammutinamento, che tanti strascichi (anche legali) ha avuto negli anni successivi. Dopo questo episodio il Napoli esonera Ancelotti, il 10 dicembre 2019. Il giorno dopo arriva Gattuso. Il problema? Nella fase pi critica per Ancelotti, prossimo all’esonero, De Laurentiis inizia a parlare con Gattuso, l’uomo scelto per sostituirlo. Che all’amico non dice nulla, non lo avvisa della successione in essere. Un comportamento che Ancelotti non gradisce. E, evidentemente, non gli ha mai perdonato .
10 gennaio 2023 (modifica il 10 gennaio 2023 | 18:21)
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