Nel mese di ottobre, una significativa porzione del personale scolastico, sia docente che ATA, ha beneficiato del pagamento legato al Fondo d’Istituto, meglio conosciuto come FIS.
Questi fondi, essenziali per la gestione delle attività supplementari degli istituti, non sono però stati erogati a tutti. Ancodis ha fornito una chiara fotografia della situazione con un comunicato che mette in luce le criticità presenti.
Il messaggio pervenuto da Ancodis sottolinea come, nonostante ci troviamo a novembre, un notevole numero di lavoratori scolastici non abbia ancora percepito il dovuto. Ancodis ha infatti condotto un questionario sull’erogazione dei pagamenti per le attività aggiuntive del corrente anno scolastico. Dai dati emerge che il 58,5% dei rispondenti afferma di non aver ricevuto alcun compenso, il 35,8% conferma di averlo ottenuto, mentre il restante 5,7% dichiara di non avere informazioni in merito. La situazione ritrae un quadro preoccupante: la percezione è quella di un diritto negato, in quanto il compenso non sembra proporzionato all’impegno e alla qualità del lavoro svolto.
Il tono di Ancodis è severo nel denunciare una condotta che appare simile a quella di un “cattivo datore di lavoro”, accusando lo Stato di remunerare tardivamente e insufficientemente i propri dipendenti. Il timore espresso è che, di fronte a questa situazione, figure fondamentali come i collaboratori dei dirigenti scolastici, le figure di sistema e il personale non docente, possano decidere di non svolgere le attività aggiuntive nelle prossime settimane. Il rischio? Una possibile paralisi delle scuole autonome.
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