Andiamo a vedere «La luna di Kiev»: in edicola giovedì 5 la filastrocca di Gianni Rodari

Andiamo a vedere «La luna di Kiev»: in edicola giovedì 5 la filastrocca di Gianni Rodari

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di SEVERINO COLOMBO

Il volume, illustrato da Beatrice Alemagna, è un inno alla fratellanza tra i popoli. Il ricavato andrà interamente alla Croce Rossa per l’emergenza ucraina

La luna non è mia, non è tua e non è neanche sua: la luna è di tutti. Ci voleva un genio come Gianni Rodari (1920-1980), per ricordarci, in un momento tanto drammatico, che le cose belle vanno condivise.

Nella filastrocca La luna di Kiev il popolare scrittore per bambini racconta alla sua maniera la magia di un incontro: Rodari inizia chiedendosi se la luna che si vede nel cielo della capitale ucraina sia bella come quella che brilla sull’Italia e su Roma, se sia la stessa o magari «soltanto sua sorella». È la luna in persona a rispondergli: quasi un po’ spazientita tira le orecchie al poeta per ricordargli che sì, lei è la stessa per chiunque la guardi («son sempre quella!») e aggiunge divertita: «non sono mica/ un berretto da notte/sulla tua testa!».

E non finisce lì la sua capacità di stupire perché, muovendosi in lungo e in largo nel cielo, la luna fa lume a tutti quanti: «Dall’India al Perù,/ dal Tevere al Mar Morto». Ed è così che i suoi speciali raggi portano gioia viaggiando liberi «senza passaporto».

Un inno all’amicizia e alla fratellanza tra i popoli che non aveva bisogno di documenti di riconoscimento per viaggiare allora, quando Rodari lo scrisse, nel 1955, all’inizio della Guerra fredda; e non ne ha bisogno oggi quando, da due mesi a questa parte, la filastrocca ha ripreso a viaggiare da un Paese all’altro per portare parole di speranza. La luna di Kiev è divenuta virale all’indomani dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha portato allo scoppio di una guerra tra i due Paesi.

Letta dall’attrice Valeria Solarino in tv, poi recitata da Stefano Accorsi su Instagram; e ancora raccontata nelle case da migliaia di genitori ai figli, nelle scuole da centinaia di maestre e maestri agli allievi, da decine di fratelli e sorelle più grandi a sorelle e fratelli più piccoli: tutti a ripetere i versi di Rodari sognando che facciano tornare la pace.

La luna di Kiev, che fa parte della raccolta Filastrocche in cielo e in terra (1960), è diventata ora anche un libro a sé stante, un albo illustrato in cui le parole, sagge e sbarazzine, di Rodari sono illustrate da Beatrice Alemagna. Si tratta di un progetto solidale pro Ucraina pensato dall’editore Einaudi Ragazzi e sostenuto dal «Corriere della Sera».

Disegnatrice tra le più importanti a livello internazionale, Alemagna si era già misurata con Rodari, che considera uno dei suoi «padri spirituali»: i suoi disegni hanno illustrato il classico A sbagliare le storie, riedito nel 2020 per la ricorrenza del centenario dalla nascita di Rodari: le tavole sono state poi selezionate per la mostra Eccellenze Italiane della Bologna Children’s Book Fair.

Ora per illustrare La luna di Kiev Alemagna ha scelto un tratto semplice, quasi infantile; figure, oggetti, dettagli di facile lettura e immediata comprensione; scene domestiche: una stanza, una finestra da cui si affaccia la luna; una cucina con una presenza famigliare (una mamma); paesaggi urbani (un ponte con tante arcate) e scene esotiche (due elefanti che si «danno la mano»). Nei colori: molto marrone, caldo come un abbraccio, tanto blu, un po’ d’azzurro; il bianco per la neve e per i raggi speciali della luna che si allungano dappertutto e con un volo di fantasia diventano quello non t’aspetti…

Il volume, in libreria da pochi giorni, è subito entrato nella classifica dei libri più venduti, affacciandosi anche nella Top Ten accanto alle novità bestseller. Una dimostrazione, fosse necessario, del valore del messaggio umanitario di cui il libro è portatore, ma anche una testimonianza della popolarità e dell’affetto di generazioni di lettori per il più rappresentativo autore per bambini, l’unico scrittore italiano ad aver vinto il Premio Hans Christian Andersen, il «Nobel» della letteratura per ragazzi.

Quanto alla fortuna di Rodari, farebbe sorridere se non fosse un reato serio e grave, la notizia che vuole Le avventure di Cipollino (1951), libro che a suo tempo fu tradotto con enorme fortuna in mezzo mondo, sia ancora oggi tra i volumi più contraffatti: poco più di un mese fa è stato al centro dell’operazione Ghost Book della Guardia di Finanza accanto a L’amica geniale di Elena Ferrante e ai romanzi di Fabio Volo.

In positivo il lascito di Rodari si ritrova nell’attenzione che l’istituzione scolastica da sempre gli riserva. Nel volume Immaginare, scrivere, narrare (Carocci, 2021), che misura la pratica della scrittura creativa sui banchi di scuola, Raimonda Maria Morani — curatrice del volume insieme con Cristina Coccimiglio e Federico Longo — parte dal Rodari della Grammatica della Fantasia (1973), che definiva la creatività un «sinonimo di “pensiero divergente” capace di rompere continuamente gli schemi dell’esperienza», per arrivare al «punto di vista democratico» dell’autore, sintetizzato nello slogan rodariano: «Tutti gli usi della parola a tutti».

È, invece, un Rodari confidenziale quello evocato da Grazia Gotti nel suo Alla lettera (Bompiani, 2022): libraia e formatrice nonché presidente del comitato nazionale per le celebrazioni della nascita di Rodari, Gotti lo tratteggia come «uno scrittore che fa sorridere di un riso “civile”, come ebbe a definirlo Antonio Faeti, ma anche malinconico»; un visionario, «voleva fare un giornale per i bambini, era moderno, gli piacevano le lingue, andava a Francoforte, a Mosca, in Cina…»; un tipo «aperto, come lo sono i finali di molte sue storie». Anche lui, proprio come i raggi de La luna di Kiev, libero di viaggiare «senza passaporto».

Un Albumino speciale per «bambini» di tutte le età

Occasione da non perdere: giovedì 5 maggio in edicola con il «Corriere della Sera» arriva il libro La luna di Kiev (in una coedizione Einaudi Ragazzi e «Corriere») di Gianni Rodari con le illustrazioni originali di Beatrice Alemagna. Il volume esce come numero speciale della collana per piccoli lettori «Albumini» (in edicola a euro 7,90, oltre il prezzo del quotidiano). Il ricavato verrà interamente devoluto alla Croce Rossa Italiana per l’Emergenza Ucraina. Pedagogo, giornalista e scrittore Gianni Rodari (Omegna, Verbano-Cusio-Ossola, 1920 – Roma, 1980) è stato tra i più significativi autori italiani per bambini e ragazzi. I suoi libri, tradotti in numerose lingue, gli sono valsi molti premi fra cui, nel 1970, il prestigioso Hans Christian Andersen Award. Delle sue molte opere citiamo: Favole al telefono, Il libro degli errori, Filastrocche in cielo e in terra, Le avventure di Cipollino, C’era due volte il barone Lamberto, e Grammatica della fantasia. Beatrice Alemagna (1973), bolognese di nascita, vive e lavora a Parigi; ha tenuto mostre e creato manifesti per il Centre Georges Pompidou; i suoi lavori hanno avuto riconoscimenti internazionali. L’artista ha messo i suoi colori e la sua fantasia al servizio di importanti autori come David Grossman, Ágota Kristóf e Raymond Queneau, il filosofo Aldous Huxley, il poeta Guillaume Apollinaire, la «mamma» di Pippi Calzelunghe Astrid Lindgren e lo stesso Rodari (per il libro A sbagliare le storie, Emme Edizioni, 2020).

3 maggio 2022 (modifica il 3 maggio 2022 | 21:02)

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, 2022-05-05 18:34:00, Il volume, illustrato da Beatrice Alemagna, è un inno alla fratellanza tra i popoli. Il ricavato andrà interamente alla Croce Rossa per l’emergenza ucraina, SEVERINO COLOMBO

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