Nella seduta del 28 ottobre del suo Consiglio Nazionale, riunitosi a Jesolo Lido, l’ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) ha avanzato la richiesta di “prevedere, per tutti gli istituti scolastici situati in aree ad alta intensità migratoria, un potenziamento di organico specializzato nell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua”.
L’ANDIS sottolinea come “la realtà della scuola italiana è ormai da molti anni multiculturale e plurilingue” e come “sia gli istituti comprensivi sia le scuole secondarie di II grado, nel primo biennio, non riescono a garantire l’insegnamento dell’Italiano come lingua seconda in modo regolare, continuativo ed efficace a causa della mancanza di docenti specializzati nella didattica dell’italiano L2 non solo come lingua per la comunicazione, ma soprattutto come lingua per lo studio”.
“Questa carenza – secondo l’Associazione – si traduce in molti casi in un grave pregiudizio del diritto all’istruzione per i figli delle famiglie migranti che sono inseriti nel sistema nazionale di istruzione, con scarse possibilità di successo formativo e con elevato rischio di dispersione scolastica”.
L’ANDIS ritiene che il potenziamento dell’organico di docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, nel tempo, “permetterà di ridurre l’incidenza di esiti di apprendimento negativi e della susseguente dispersione scolastica negli alunni non italofoni”.
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