di Elvira Serra
Il factotum dell’attrice: L’ho portata in clinica gioved, avrei dato un rene per lei. La rabbia: Assurdo che sia stato chiamato Rigau: il loro matrimonio era stato annullato. Gli anni felici: Con me ha vissuto l’infanzia che le era stata negata dalla guerra
Andrea Piazzolla il figlioccio di Gina Lollobrigida . Oggi ha 35 anni, gli ultimi dodici li ha trascorsi accanto alla Bersagliera. Ha vissuto con lei nella villa dell’attrice sull’Appia Antica dandosi come imperativo quello di rendere felice ogni suo giorno. Ha fatto nevicare per lei in giardino il giorno di Natale (qui il video), le ha regalato uova di Pasqua gigantesche, ha organizzato feste di compleanno a casa o al ristorante, l’ha portata a correre coi Go-Kart e a fare le vacanze al mare. Le ha dato le medicine all’orario giusto, ha chiamato il medico ogni volta che c’era un’emergenza o un sintomo fuori controllo. Per Andrea stata pi di una mamma, e lei per Gina pi di un figlio. Con questo spirito, in lacrime, risponde al telefono.
Andrea, come ha saputo della morte di Gina?
Nel modo peggiore possibile. Stamattina avevo chiamato un medico a Pisa al quale avevo scritto proponendogli di donare il mio rene per Gina, se fosse stato possibile aiutarla con un trapianto. Ancora non mi rassegnavo al fatto che se ne stesse andando. Cos, dopo averci parlato, ho subito telefonato al professore che la stava seguendo nella Casa di Cura Pio XI. E lui mi ha freddato: “Andrea non lo sai? Gina mancata da poco”. Mi crollato il mondo addosso.
Quando era stata ricoverata?
Gioved scorso. Mercoled ero dovuto andare a Milano in giornata. Allora l’avevo affidata agli infermieri, ma in casa erano venuti a trovarla anche i suoi amici, Alessandro Lo Cascio e Graziella Maretti. Quando sono rientrata mi hanno riferito che era stata serena. Allora le ho detto: “Gina amore mio, sono tornato!”. Lei ha aperto gli occhi e ha risposto: “Che bella sorpresa”. Poi li ha richiusi, e non li ha pi riaperti….
Quando ha chiamato il medico?
Il giorno dopo, quando ho visto che non si svegliava pi, ho fatto subito venire il suo medico con il cardiologo. E insieme abbiamo deciso di ricoverarla subito nella Casa di Cura Pio XI.
Ha avvisato lei il figlio Milko Skofic e il nipote Dimitri?
S, certo. Appena siamo arrivati all’ospedale li ho chiamati
E in questi giorni vi siete visti?
Ci siamo incrociati. Io sono sempre stato accanto a Gina, dormivo l in clinica. Tre giorni fa Milko mi ha detto che avrebbe voluto fare lui la notte e io gli ho risposto che ero felice, che sua madre sarebbe stata contenta. Poi mi ha mandato un messaggio per dirmi che non poteva pi farla e che l’avrebbe fatta il giorno dopo. Ma non venuto nemmeno la notte successiva.
Come mai stamattina lei non era in clinica?
Sono andato via ieri, perch ho capito che Gina non avrebbe pi aperto gli occhi e non aveva pi senso per me stare l. Ma non riuscivo ad accettarlo. E infatti fino a stamattina cercavo di parlare con altri medici. Per la cosa che pi mi ha fatto male stata sapere che stamattina era gi l “lo spagnolo”: addirittura ha cacciato un caro amico di Gina millantando di essere il marito!.
Javier Rigau? Cosa ci faceva l?
Bisognerebbe chiederlo al figlio e al nipote di Gina. Stamattina Rigau ha cacciato Adriano Aragozzini. Si spaccia per il marito di Gina, quando quel matrimonio stato annullato dalla Sacra Rota e lui lo sa bene. Trovo vergognoso che Milko e Dimitri lo abbiano fatto andare l. Eppure li avevo supplicati di chiederle scusa alla madre per tutto il male che le avevano fatto. Bel modo di onorarne la memoria. Comunque non si sono smentiti: erano sempre gli ultimi ad arrivare e i primi ad andarsene.
Le viene in mente un ricordo suo e di Gina, adesso, su tutti?
Me ne vengono in mente mille. La nostra quotidianit, quando andavo a svegliarla o l’aiutavo a scendere le scale per venire al piano terra, oppure quando le chiedevo cosa desiderava per pranzo o cosa volesse fare, quando eravamo in pigiama o quando andavamo vestiti eleganti a una cena importante. L’ho portata al Go-Kart, siamo andati al mare, abbiamo viaggiato. Aveva un’inesauribile voglia di vita. Con me forse si permessa di vivere quell’infanzia che non aveva potuto da piccola, a causa della guerra.
Adesso ancora a casa di Gina?
No, ho portato via le mie cose ieri. Quando sono rientrato ho sentito la voce di Gina dentro casa che mi chiamava. Io non posso stare l senza di lei e sentire che mi chiama… Io stavo l perch c’era lei.
Si rimprovera qualcosa?
No. Qualsiasi cosa possa aver fatto per Gina, l’ho fatta sempre con piacere, con onore, con rispetto. Il nostro era un legame simbiotico. Sono felice di averla coccolata, riempita di baci e di abbracci e di averle ripetuto quanto le volevo bene e quanto le fossi grato per tutto quello che mi ha insegnato, per aver scelto di volermi bene.
Tra poco si aprir la grande questione del testamento…
Io lo dico da subito, non voglio che ci siano equivoci. Non so quale sia stata la volont di Gina, ma se ci sar qualcosa per me sar solo per completare i suoi desideri che non riuscita a fare nella vita. Io non voglio niente, tutto ha perso valore adesso. Senza Gina, il resto non ha pi importanza. Che si risparmiassero stupide battaglie, per me sar solo completare la sua volont.
Lei sa quali erano i desideri di Gina?
S. Anzitutto che venga riunita la famiglia nel cimitero. So dove sono i suoi genitori e le sue sorelle. Poi che le sue sculture e i disegni vengano gestiti da una persona che ha designato lei anni fa e che non sono io. Il terzo desiderio dare tutto in beneficenza ai bambini africani. Questo quello che devo compiere per lei.
16 gennaio 2023 (modifica il 16 gennaio 2023 | 18:29)
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