Andrea Riello, l’imprenditore che amava Verona, il tennis e lo sci

Andrea Riello, l’imprenditore che amava Verona, il tennis e lo sci

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il ritratto

di Francesca Gambarini13 set 2022

Andrea Riello, l'imprenditore che sognava di fare il chirurgo e che amava Verona, il tennis e lo sci

Da bambino sognava di fare il chirurgo. E amava il tennis e lo sci. Ma ancor di più il Veneto e Verona. Il chirurgo, Andrea Riello — l’imprenditore veneto a capo della Riello Sistemi, una delle tante aziende della galassia Riello, stroncato da un infarto la mattina di martedì 13 settembre — non lo ha mai fatto. Ma ha guidato un gruppo con oltre 500 dipendenti e quattro stabilimenti di produzione. L’imprenditore, che lascia la moglie e due figlie, era infatti a capo di Riello Sistemi, la società fondata dal padre Pilade nel 1963, uno dei tanti tasselli della Riello Industries che ha visto i figli Giuseppe, Pierantonio, Nicola e appunto Andrea portare avanti la vocazione imprenditoriale di Pilade. Un uomo azienda e casa ma non solo: Andrea Riello è stato anche presidente della Fondazione Campiello, membro del cda di Unicredit e consigliere di amministrazione di Save.

L’amore per Verona, il tennis e lo sci

Nato a Venezia il 14 luglio 1962, dopo gli studi ai Filippin di Paderno (Treviso) e poi all’estero, era rientrato in Italia verso la fine del 1988 cominciando il percorso in una delle aziende famigliari del settore delle macchine utensili. Era laureato in Economia aziendale all’università Ca’ Foscari di Venezia e aveva viaggiato all’estero dove aveva completato la sua formazione, prima a Bruxelles, poi a Londra. Qui aveva frequentato per un anno il Polytechnic of Central London, con un corso in Scienze Finanziarie. Cresciuto a Legnago, Riello viveva a Verona, città che amava profondamente. Come il tennis e lo sci.

L’orgoglio di essere veneto

Ai festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della nascita di Riello Sistemi l’imprenditore aveva detto: ««Credo che la Riello Sistemi sia un’azienda lungimirante, nonostante arrivi da un piccolo paese. E questo deve essere un orgoglio nazionale e locale. Per me essere di questo territorio è stato fondamentale. I veneti sono genuini, leali, lavoratori. E se il Veneto oggi è un modello per fare impresa e per la qualità della vita, lo si deve a tutti questo lavoro. Come “Riello Sistemi” siamo la massima espressione tecnologica al mondo. Abbiamo anche noi dei concorrenti, ma in termini di know how siamo come il reparto corse della Ferrari, per la quale, del resto, abbiamo lavorato. Non siamo fenomeni. Siamo persone normali, che cercano di fare il loro meglio da cinquant’anni». Tanto da arrivare a vendere in ogni angolo del mondo. Anche in quel Giappone che sulla tecnologia vorrebbe il primato. «È stato come vendere frigoriferi agli esquimesi», aveva detto.

L’attività associativa

L’imprenditore era molto attivo nel fronte confindustriale e associativo. Dai primi anni Novanta, Andrea Riello aveva iniziato infatti ad impegnarsi anche in attività associative, all’interno di Confindustria. Dal 1992 al 1996 è stato presidente del Confidi (Consorzio Garanzia Fidi) dell’associazione territoriale della provincia di Verona. Dal 2000 al 2004 era stato eletto presidente di Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione nazionale di categoria di Confindustria che riunisce i costruttori di macchine utensili. Dal 2002 al 2004 aveva guidato anche Federmacchine, la federazione nazionale di Confindustria che riunisce le undici associazioni di categoria dei costruttori di macchinari. Nel maggio 2005 era stato eletto alla guida di Confindustria Veneto, carica che ha ricoperto fino a gennaio 2009. Dal giugno 2002 era stato nel Direttivo Nazionale di Confindustria, prima con la presidenza di Antonio D’Amato, poi per tutto il periodo della presidenza di Luca di Montezemolo e dal 2008 con la presidenza di Emma Marcegaglia. Durante la presidenza Montezemolo, Insieme a Benetton, Guzzini e Ferragamo, era stato anche uno dei quattro «Ambasciatori del Made in Italy» con delega ai paesi dell’est europeo.

Il ricordo dei colleghi

In tanti, tra quelli che lo conoscevano, hanno voluto ricordarlo. «È per me un esempio indimenticabile di uomo e imprenditore. Sentiremo forte e a lungo la sua mancanza, per come ha contribuito con il cuore, l’intelligenza, l’umanità, la visione alla crescita economica e culturale del nostro paese e di tutto il sistema imprenditoriale veneto»: così il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, ha commentato, a caldo, la scomparsa di Andrea Riello, l’imprenditore veronese a capo della Riello Sistemi, una delle tante aziende della galassia Riello, stroncato da un infarto la mattina di martedì 13 settembre. Gli ha fatto eco il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, definendolo «un imprenditore di grande valore e visione, capace di creare un’impresa leader nel suo settore. Era sempre con il sorriso. Un imprenditore illuminato e impegnato che ho avuto modo di conoscere e apprezzare, in particolare quando aveva assunto la Presidenza di Confindustria Veneto».

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, 2022-09-14 13:03:00, Erede di una dinastia di imprenditori che hanno un legame fortissimo con il territorio e grandi valori, Andrea Riello, 60 anni, già presidente di Confindustria Veneto, presidente e ceo di Riello Sistemi a Minerbe (Verona) è stato stroncato da un infarto, Francesca Gambarini

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