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di Laura Zangarini
Il cantante Philip Bailey ha confermato la morte del musicista, ricordandolo sui social: «Grandi ricordi. Grande talento. Divertente. Competitivo. Sveglio. E sempre con stile»
L’assolo di sassofono più coinvolgente della musica disco americana ha perso la sua voce: Andrew Woolfolk, storico componente degli Earth, Wind and Fire, autore di brani memorabili come «September», impossibile da non ballare, è morto domenica scorsa 24 aprile. Lo ha annunciato un altro membro del gruppo, il cantante Philip Bailey. Woolfok aveva 71 anni. Era malato da sei. «Lo conobbi al liceo — ha raccontato su Instagram, Bailey — e da quel momento diventammo rapidamente amici e compagni di band. Grandi ricordi. Grande talento. Divertente. Competitivo. Sveglio. E sempre con stile».
Woolfolk, nato l’11 ottobre 1950 a San Antonio, Texas, si era trasferito con la famiglia a Denver, Colorado, dove in seguito aveva incontrato Bailey. Fu Bailey che chiese a Woolfolk di unirsi agli EWF nel 1973. All’epoca, il gruppo aveva già avuto qualche piccolo successo. All’uscita dal gruppo del sassofonista/flautista Ronnie Laws, Bailey suggerì alla band di scegliere il suo vecchio compagno di liceo, Woolfolk, come suo sostituto.
All’epoca, Woolfolk viveva a New York City, studiando sassofono con il grande jazzista Joe Henderson. Stava considerando anche una carriera nel settore bancario quando arrivò l’offerta di Bailey: scelse la musica. Il primo disco di Woolfolk con gli EWF fu «Head to the Sky» del 1973, il primo della band a diventare di platino. L’ambum diede il via a un periodo di grande successo per la band, che è continuato con «Open Your Eyes» del 1974. In oltre quarant’anni di carriera gli EWF hanno venduto circa 90 milioni di dischi nel mondo e ricevuto 20 nomination ai Grammy Awards, vincendone sei.
La band è rimasta molto popolare per tutti gli anni Settanta: un successo destinato a declinare all’inizio degli Eighties. Dopo l’uscita di «Electric Universe del 1983» il gruppo si prese una in pausa, continuando a produrre in modalità spot album talvolta anche di discreto successo. Woolfolk ha continuato a suonare il sax fino al 1993. Celebri i momenti dei concerti in cui, nel mezzo di un brano, entrava in scena il suo sassofono, che cominciava a scatenare la voglia di ballare nel pubblico, e con gli altri membri che battevano le mani per scandire il ritmo.
27 aprile 2022 (modifica il 27 aprile 2022 | 08:20)
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, 2022-04-27 06:25:00, Il cantante Philip Bailey ha confermato la morte del musicista, ricordandolo sui social: «Grandi ricordi. Grande talento. Divertente. Competitivo. Sveglio. E sempre con stile», Laura Zangarini