Lanno nero delle Borse: solo 9 titoli positivi a Piazza Affari nel 2022Crollo big tech, cosa succede

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mercati

di Alessia Conzonato30 dic 2022

L’anno nero delle Borse: -12% in Europa nel 2022, al peggio Wall Street dal 2008

All’ultima seduta dell’anno, il 2022 si attesta ufficialmente un anno da dimenticare per i mercati. A partire da Wall Street, che si avvicina a concludere l’anno peggiore dalla crisi finanziaria del 2008, scivolando del 19% nello S&P 500 e del 33% nel Nasdaq. Non andata meglio a Piazza Affari, dove, stando ai dati di Borsa Italiana aggiornati al 29 dicembre, il Ftse Mib ha registrato una flessione del 12% rispetto alla fine del 2021 e la sua peggiore performance annuale dal 2018 (l’indice era sceso del 16,1%). In rosso anche le altre Borse europee, nell’ultima seduta cos come nel resto dell’anno, il pi nero degli ultimi 10 anni: l’indice Stoxx 600 perde in 12 mesi oltre il 12%. Con un calo di oltre il 20% nel 2022, l’indice Msci All-World (indice che segue i titoli azionari di 23 paesi sviluppati e 24 mercati di paesi emergenti) vede spazzar via qualcosa come 18 mila miliardi di capitalizzazione.

L’anno di Piazza Affari

Tornando a Milano, il Ftse All-Share (che, come si evince dal nome, costituito da tutti gli elementi degli indici Ftse Mib, Ftse Italia Mid Cap e tse Italia Small Cap) nel 2022 ha registrato un calo del 12,9%. Ancora peggio per il segmento Star (il quale comprende spa di medie dimensioni), che ha perso il 27,7%, e per il Ftse Italia Growth (composto da piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita), che segna un -19,3% rispetto alla chiusura del 2021. La capitalizzazione complessiva del 2022 raccolta dalle societ quotate a Piazza Affari si attesta a 626 miliardi di euro (pari al 33,9% del Pil italiano), dato aggiornato al 23 dicembre, in netta discesa rispetto ai 757 miliardi a chiusura dello scorso anno (che erano pari al 43,1% del Pil). Alla fine dell’anno, si contano sui mercati di Borsa Italiana 414 societ quotate contro le 407 dell’anno scorso, risultato di 29 nuovi ingressi (Ipo) e 22 delisting. Il totale raccolto dalle Ipo si attesta a 1.450 milioni di euro, oltre a nove operazioni di aumento di capitale in opzione con un controvalore di 4.755 milioni. Le Opa sono state 19, per un controvalore di circa 2.940 milioni. Gli scambi di azioni, sostanzialmente stabili, hanno raggiunto una media giornaliera di 2,2 miliardi di euro e una media di oltre 303 mila contratti per un totale di oltre 76 milioni di contratti scambiati e un controvalore di 562 miliardi. Intesa Sanpaolo stata l’azione pi scambiata per controvalore, con un totale di 62 miliardi, e Unicredit la pi scambiata in termini di contratti con pi di 5,5 milioni di contratti.

L’ultima seduta del 2022

A piegare i listini anche in questa ultima seduta del 2022 sono la stretta dell’inflazione e il Covid, che torna a far preoccupare con una nuova e pesante ondata di contagi in Cina. Francoforte chiude a -1,05%, Parigi a -1,5%, mentre Londra, in seduta breve per festivit, ha ceduto lo 0,81%. A Milano (Ftse Mib -1,45% e sotto i 24 mila punti). Tra i titoli soltanto Amplifon (-0,21%) e Unicredit (-0,33%) sono riuscite a limitare i danni, con Tim (-3,78%) in cima alla lista dei ribassi dopo lo stallo delle trattative sulla rete. Seguono Interpump (-2,63%), gli energetici Terna (-2,6%), Snam (-2,41%) ed Erg (-2,36%), oltre a Recordati (-2,32%) ed Eni (-2,25% con forti scambi). Non si allenta la tensione sui titoli di Stato con lo spread tra Btp e Bund a 211 punti (a questo link l’andamento in tempo reale) e il rendimento del decennale italiano al 4,62% (+13%). Salgono anche i tassi di Francia (+9), Germania (+8), Spagna (+9,5). Per le materie prime il gas aggiorna i minimi a 75 euro al megawattora. Per il petrolio, il Wti resta stabile a 78 dollari al barile e il Brent poco sopra gli 83 dollari al barile. Sul fronte cambi l’euro si apprezza leggermente sul dollaro con cui scambia 1,0674.

Wall Street: anno peggiore dal 2008

Anno particolarmente difficile anche per i mercati americani, fra la lotta all’inflazione della Fed e la guerra in Ucraina. I future sui listini sono in calo anche l’ultimo giorno di contrattazioni, con il Nasdaq che perde circa l’1%. Ma non escluso che la settimana possa chiudersi in positivo, mantenendo il trend consecutivo degli ultimi due mesi. Un andamento che, per, non ha evitato agli indici di registrare il 2022 come il primo anno negativo dopo tre consecutivi in rialzo, ma anche il peggiore dopo il 2008, anno condizionato dalla crisi finanziaria provocata dai mutui subprime. Il Dow Jones, con un calo dell’8,58%, si attesta l’andamento migliore. Seguono S&P 500 e Nasdaq, che registrano perdite rispettivamente del 19,24% e del 33,03%. L’anno stato caratterizzato da un mercato ribassista volatile, da un’inflazione che ha raggiunto livelli massimi mai visti negli ultimi 40 anni e da un aggressivo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve: tre fattori hanno gravato soprattutto sui titoli tecnologici e in generale su quelli della categoria “growth”, dove le valutazioni di Borsa incorporano le aspettative di una forte crescita dei fondamentali negli anni a venire. In questo momento, i future sul Dow Jones perdono 131 punti (-0,39%), quelli sullo S&P 500 cedono 22,75 punti (-0,59%), quelli sul Nasdaq sono in calo di 101,50 punti (-0,92%). Il petrolio Wti al Nymex perde lo 0,32% a 78,15 dollari al barile e si avvia a chiudere in leggero rialzo un anno in cui ha superato i 130 dollari, toccando i massimi dal 2008.

Le borse asiatiche

Per quanto riguarda le Borse di Asia e Pacifico, l’anno si chiude senza grandi sussulti e future sull’Europa e gli Stati Uniti in negativo nell’ultima seduta di un anno che i mercati finanziari archiviano come il peggiore dell’ultimo decennio. Il Nikkei a Tokyo chiude invariato. Tengono le Piazze cinesi che viaggiano in rialzo con Hong Kong che a scambi in corso sale dello 0,61%. Chiusura positiva anche per Shanghai (+0,51%) e Shenzhen (+0,37%) cos come per Sydney (+0,27%) mentre Seul ha anticipato al 29 dicembre l’ultimo giorno di contrattazioni. Pochi i dati macro in calendario, tra questi l’inflazione della Spagna mentre le altre principali economie diffonderanno i dati di dicembre nella prima settimana di gennaio. Dagli Stati Uniti atteso l’indice dei direttori agli acquisti di Chicago.

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