Le settimane passano inesorabilmente e ormai mancano 15 giorni all’avvio del nuovo anno scolastico.
A quanto pare il problemi di sempre restano ancora: a settembre continueremo ad avere 200mila insegnanti precari (ma c’è chi dice che si potrebbe arrivare persino a 250mila), con classi numerose nella secondaria di secondo grado.
La novità è che da quest’anno sta diventando più evidente un nuovo problema: nella primaria, soprattutto nei piccoli centri, incominciano ad esserci difficoltà per la formazione delle classi prime, a causo del numero ridotto di alunni.
Ma a questi problemi, che certamente non possono essere addebitati alla gestione attuale del ministero, se ne aggiungono ancora altri legati agli ormai proverbiali ritardi della macchina ministeriale).
Intanto il famoso DPCM che dovrebbe dare l’avvio ai corsi abilitanti, atteso addirittura dal 31 luglio del 2022, è stato annunciato ma per ora sembra fermo nei cassetti del Ministero.
Peraltro va detto che di recente, anche da parte ministeriale, è stato ribadito che i corsi non potranno prendere avvio prima del 2024, se non altro perché, per ora, mancano anche i soldi per farli partire.
Da metà giugno si parla di misure decisive per intervenire sul problema del voto di comportamento e sulle sanzioni disciplinari da infliggere agli studenti più “turbolenti”.
Questo – ha ribadito più volte il ministro Valditara, anche per restituire prestigio e dignità ai docenti.
Allo scopo è stato istituito anche un gruppo di lavoro che già a fine luglio avrebbe dovuto fornire le prime indicazioni al ministro per un apposito provvedimento normativo. Ma di ufficiale non c’è nulla.
Ci sono poi altre “grane” come quella del concorso ordinario per dirigenti scolastici: anche nel corso di un incontro con i sindacati il Ministero ha ribadito l’intenzione di emanare il bando nella prima metà di settembre, ma se il concorso straordinario ormai imminente coinvolgerà 2mila concorrenti c’è il rischio che per l’ordinario restino ben pochi posti.
Accantoniamo poi la questione del concorso per dirigenti tecnici (i cosiddetti “ispettori scolastici”, per intenderci): il Ministro ha detto chiaramente che servono come l’aria anche per vigilare con maggiore attenzione sui diplomifici e per gestire il contenzioso interno alle scuole.
Il fatto è che “senza soldi non si canta messa” ed è anche possibile che diverse questioni vengano rinviate ai prossimi mesi, quando si inizierà a mettere mano alla legge finanziaria per il 2024.
Il problema dei concorsi è talmente serio che lo straordinario-sanatoria per i ricorrenti del concorso DS del 2017 sarà pagato completamente dai concorrenti, ciascuno dei quali dovrà sborsare 1.850 euro (salvo conguaglio finale, come ben chiarisce il DM del giugno scorso).
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