di Maria Volpe
La conduttrice e i suoi punti fermi per le festivit. Al primo posto la famiglia e l’ospitalit: Penso agli anziani, nessuno deve restare solo. Il mio augurio al mondo? La fine dell’arroganza
Basta conoscere un po’ Antonella Clerici per sapere che non c’ persona sulla terra che ami il Natale pi di lei. La sua anima, il suo viso emanano allegria, magia e fantasia soprattutto nei giorni delle feste.
Antonella c’ una festa che ama di pi?
No! Adoro Natale e se fosse per me terrei sempre fisso a casa l’albero di Natale con gli addobbi. Ma un po’ troppo. Per le luci sugli alberi nel bosco le tengo tutto l’anno. Chiss, sar perch sono nata a dicembre, perch non amo il caldo ma questo periodo lo trovo magico.
sempre stato magico?
S, sempre stato magico e sempre uguale a se stesso. Quando ero piccola nella mia casa a Legnano ricordo che mio pap si vestiva da Babbo Natale. Lui e la mia mamma andavano a prendere i regali che avevano nascosto in cantina e li mettevano sotto l’albero senza che noi ci accorgessimo (questo ovviamente me lo hanno raccontato quando ero un po’ pi grande). Quello che ricordo con nettezza la magia del risveglio la mattina di Natale quando ci alzavamo, io e mia sorella, e trovavamo tutte quelle sorprese.
Ha trasmesso tutto ci a sua figlia Maelle, che oggi ha 13 anni?
Certo. Anche a lei piace questa atmosfera e alla storia dei doni ha finto di continuare crederci anche quando era gi grandicella.
Come vive l’attesa della festa?
Io da fine novembre comincio a vedere i film di Natale. Tutti quelli scemi e vecchi che ci sono in giro con l’happy end, i taglialegna, le storie d’amore tra compagni di liceo, ambientate a Natale. C’ anche Christmas Channel su Sky e non perdo un colpo.
Con lei come non possiamo non parlare di cibi… Pranzi, cene, tradizioni nuove e vecchie?
Allora quand’ero ragazza, in famiglia festeggiavamo il 25 a pranzo e il men era sempre lo stesso: pollo in gelatina, tortellini in brodo, vitello tonnato, tacchino ripieno. Poi mi sono trasferita a Roma (dove ho vissuto 29 anni) e le cose sono cambiate parecchio. L si festeggia la cena del 24 e per la Vigilia ho imparato a cucinare gli spaghetti col tonno e la ventresca. E preparavo pure il baccal fritto con la pastella, ma mi sempre venuto una schifezza. Ricordo anche che il giorno di Natale capitava che venissero amici soli, anche amici di amici, perch a Natale nessuno deve restare solo e la mia casa sempre stata aperta.
Parliamo di oggi: la mitica casa nel bosco in Piemonte, con il suo compagno Vittorio Garrone e sua figlia Maelle. Come celebrate il Natale in famiglia?
Il 24 sera andiamo dalla mamma di Vittorio e siamo circa una cinquantina. Vittorio ha 5 fratelli, tutti sposati, con figli e nipoti ed una festosa baraonda. Il 25 a pranzo vengono da noi, mio pap con sua moglie, mia sorella e Maelle. E loro pretendono il nostro “vecchio” pranzo natalizio.. Li accontento su quasi tutto: antipasti, pat, il mio vitello tonnato che posso fare solo io, salmone, tortellini in brodo. Ma non faccio il tacchino ripieno. Troppa roba. Anche perch poi ci sono i dolci….
Apparecchiature sontuose?
No, non fighette. Le mie sono anche un po’ trash, ma tutte rosse e oro.
Riesce a portare un po’ di Natale anche in televisione?
Ah s, i miei studi televisivi da novembre in avanti sono tutti decorati a festa. E poi mi vanto di avere insistito, anni fa, per spostare la maratona di Telethon nel periodo di Natale: la gente pi portata alla solidariet.
C’ anche un velo di malinconia nel Natale se si pensa alle tante persone sole, agli anziani, ai malati..
S, io ho nel cuore soprattutto gli anziani. I bambini inteneriscono, ma hanno tutta la vita davanti: gli anziani no e la solitudine pesantissima. Quando ero ragazza portavo i pacchi nelle Rsa, che allora si chiamavano ospizi. Del resto io ho iniziato la mia carriera grazie alle Rsa. Mentre ero l a trovare gli anziani c’era anche una telecronista e cos mi sono avviata verso la tv.
Uno dei regali pi belli ricevuti?
Vittorio mi fa sempre bellissimi regali. Le sue lettere soprattutto sono meravigliose. Io quest’anno gli ho regalato un cavallo da passeggio. Mi sono messa d’accordo con Natalia Estrada che vive nel mondo dei cavalli e me l’ha procurato.
Cosa si augura?
La fine dell’arroganza. Non vero che il Covid ci ha migliorato, c’ un tasso di odio incredibile. tutto troppo.
2 gennaio 2023 (modifica il 2 gennaio 2023 | 00:45)
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