di Enzo Riboni
Compie un anno il progetto «Ciao!» avviato da Fondazione Amplifon con una rete di 120 Rsa in tutta Italia. Un sistema di schermi interattivi collaudato nel lockdown per i contatti coi familiari e ora moltiplicato nel suo uso
Essere ospiti di una Rsa, spesso con problemi di salute, con poca mobilità o addirittura costretti in carrozzella. Eppure viaggiare per il mondo, fare un corso di Yoga, assistere a un concerto, partecipare a una pièce teatrale, disegnare sotto la guida di un artista. Oltre che interagire con i propri cari o giocare a tombola con un gruppo di amici di un’altra Rsa. Impossibile? Non per il progetto «Ciao!» di Fondazione Amplifon onlus, partito un anno fa e ora in continuo sviluppo. «L’obiettivo – spiega la presidente della fondazione Susan Carol Holland – è recuperare il senso di comunità delle Rsa attraverso la digitalizzazione e la connessione delle strutture, riportando così l’anziano nella società attiva».
Un target centrato grazie all’utilizzo di sistemi interattivi di video-connessione di alta qualità e definizione, dispositivi il cui acquisto e funzionamento è finanziato dalla Fondazione ma che conta anche su sconti offerti da alcuni partner: Samsung Electronics, Cisco e Durante. Le Rsa partecipanti al progetto sono state selezionate in collaborazione con Uneba, l’unione delle istituzioni e delle iniziative di assistenza sociale. Attualmente sono 120, distribuite in tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia, ma ce ne sono altre 55 che premono per entrare nel programma. Tutto è iniziato con il progetto pilota «EccoMi!» nella seconda metà del 2020 a Milano, in piena pandemia, con un sistema innovativo di teleconferenza che permetteva una vera e propria vicinanza degli ospiti delle Rsa alle loro famiglie.
«Ma quello era solo l’obiettivo minimo – precisa Maria Cristina Ferradini, consigliere delegato di Fondazione Amplifon – anche se non ci siamo limitati a fornire tablet che gli anziani non avrebbero saputo usare. Siamo partiti con schermi d’alta qualità di 23 pollici che permettevano di entrare davvero in dialogo in modo semplice con i familiari. E la soddisfazione è stata subito grande e coinvolgente. Chi esultava per aver partecipato in diretta alla laurea del nipote e chi aveva la sensazione di carezzare fisicamente il viso di un familiare. Così abbiamo pensato che si poteva passare a un livello più alto: utilizzare i dispositivi per attività comunitarie». E per coinvolgere meglio chi ha difficoltà uditive e visive il progetto è passato a schermi di 80 e 90 pollici, offrendo contenuti sempre più stimolanti.
Interattività
In collaborazione con LaFil-Filarmonica di Milano, gli ospiti delle Rsa possono seguire concerti studiati apposta per loro. Due volte alla settimana, poi, grazie a MondoYoga, si può partecipare a lezioni di ginnastica, a cui ad oggi hanno già aderito 350 anziani. Ogni 15 giorni i senior delle Rsa vengono invitati a partecipare a pièce teatrali, 30 opere diverse programmate finora. Grazie a un recente accordo con Miravilius, piattaforma di viaggi digitali, è possibile prendere parte a Live tour turistici con guide professionali a Praga, Venezia, Gerusalemme e Londra.
«Ma sono tutte attività interattive: per esempio – precisa Ferradini – un anziano che magari ha già visitato quella città può chiedere alla guida se quel tal bar c’è ancora e poi farsi condurre in una visita all’interno. Chi segue un concerto può chiedere chiarimenti e spiegazioni su un particolare accordo o cantare con gli attori durante una rappresentazione teatrale. Creatività e interattività a volte vengono direttamente dagli anziani: in una Rsa hanno proiettato un percorso ciclistico di pianura e montagna davanti agli ospiti che pedalavano sulle cyclette». Insomma un sistema che funziona, al punto che sta per essere esportato in Portogallo, Francia e Spagna e, dall’anno prossimo, in Australia.
28 luglio 2022 (modifica il 28 luglio 2022 | 17:46)
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, 2022-07-29 04:53:00, Compie un anno il progetto «Ciao!» avviato da Fondazione Amplifon con una rete di 120 Rsa in tutta Italia. Un sistema di schermi interattivi collaudato nel lockdown per i contatti coi familiari e ora moltiplicato nel suo uso , Enzo Riboni