di Alessandra Arachi
Giuristi, professori universitari, sacerdoti anche un attore: Alfredo Cospito a un passo dalla morte. Uscite dall’indifferenza e fate un gesto di umanit e di coraggio
Ottanta giorni senza mangiare, trentacinque chili in meno, un calo di potassio che mette a rischio anche il funzionamento del cuore. Alfredo Cospito a un passo dalla morte, scrivono allarmati in un appello per la sua vita autorevoli giuristi , sacerdoti, professori universitari, anche un attore. Cinquantasei anni di cui dieci passati gi in prigione, Cospito il primo anarchico che viene detenuto nel regime del 41 bis, quello nato per i mafiosi, poi esteso ai brigatisti. Adesso nel carcere Bancali di Sassari . Dal 20 ottobre ha cominciato un duro sciopero della fame. Facciamo appello all’Amministrazione penitenziaria, al ministro della Giustizia e al Governo perch escano dall’indifferenza in cui si sono attestati in questi mesi nei confronti della protesta di Cospito e facciano un gesto di umanit e di coraggio. La possibilit di soluzione non mancano. Cospito accusato di alcuni attentati, di cui uno qualificato come strage pur in assenza di morti e feriti e ha una condanna per il ferimento dell’amministratore delegato dell’Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi.
In un cubicolo di cemento
Hanno firmato in una quarantina, per adesso. Tra questi Massimo Cacciari e don Luigi Ciotti, Giovanni Maria Flock e padre Alex Zanottelli, Gherardo Colombo, Donatella Di Cesare, Gian Domenico Caiazza, Tomaso Montanari, Gian Giacomo Migone, l’attore Moni Ovadia. Scrivono nell’appello: Dal 4 maggio 2022 Cospito stato sottoposto al regime del 41 bis, con esclusione di ogni possibilit di corrispondenza, diminuzione dell’aria a due ore trascorse in un cubicolo di cemento di pochi metri quadrati e riduzione della socialit a una sola ora al giorno in una saletta con soli tre detenuti. Poi aggiungono: Lo sciopero della fame di detenuti potenzialmente fino alla morte una scelta esistenziale drammatica che interpella le coscienze e le intelligenza di tutti . E’un lento suicidio che nel caso di Cospito si aggiunge agli 83 suicidi “istantanei” intervenuti nelle nostre prigioni nel 2022.
Questione di giorni o di ore
Nell’appello si rileva come Cospito sia adesso “sub iudice” della Corte Costituzionale e che si dovr attendere una sentenza per un confronto. Ma scrivono: L’urgenza oggi un’altra. Cospito rischia seriamente di morire: pu essere questione di settimane o, addirittura, di giorni. L’urgenza quella di salvare una vita e di non rendersi corresponsabili, anche con il silenzio, di una morte inevitabile. Il tempo sta per scadere.
7 gennaio 2023 (modifica il 7 gennaio 2023 | 17:02)
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