di EDOARDO SASSI
Presentata alla Farnesina la manifestazione che si terrà a Milano dal 15 luglio: 600 opere, 400 artisti per «Unknown Unknowns». Stefano Boeri: «Esplorazione centrale»
L’ignoto, i misteri del mondo e «quello che non sappiamo di non sapere»: Unknown Unknowns. An introduction to Mysteries è il tema che ispira la prossima Esposizione Internazionale di Triennale Milano, la ventitreesima di una storia che nel 2023 compirà il suo primo centenario e che aprirà al pubblico dal 15 luglio all’11 dicembre 2022.
Un programma di mostre e progetti — presentato lunedì 30 maggio a Roma alla Farnesina dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dal segretario generale del Bureau International des Expositions Dimitri S. Kerkentzes e dal presidente della Triennale Stefano Boeri — che riunirà 400 tra artisti, designer e architetti provenienti da più di quaranta Paesi. Oltre 600 le opere (di cui 23 commissioni), e ventidue partecipazioni internazionali con un’attenzione speciale al continente africano (sei i padiglioni nazionali: Burkina Faso, Ghana, Kenya, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda).
«L’ignoto, capire quali sono le sfide e gli orizzonti della conoscenza umana — ha detto Boeri presentando la rassegna — è oggi al centro di tutte le scienze. Diciamo spesso che si conosce solo il cinque per cento dell’universo, delle mappature dei fondali dell’oceano, delle sinapsi cerebrali. Ecco, i grandi shock dei primi venti anni del nuovo millennio ci hanno fatto capire che abbiamo perso la cognizione del cento per cento. Non sappiamo più quali siano i limiti veri della nostra specie sul pianeta. Per questo l’esplorazione di ciò che non conosciamo di non conoscere diventa centrale». E per gettare un nuovo sguardo sullo «sconosciuto» — in un viaggio multidisciplinare che unirà arte, scienze, immaginazioni — sono stati chiamati, come curatori principali dell’evento, l’astrofisica Ersilia Vaudo (Chief diversity officer all’Agenzia Spaziale Europea), e Francis Kéré, appena insignito del Pritzker Architecture Prize 2022, il più importante riconoscimento della disciplina. Kéré, nato nel Burkina Faso, curerà gli allestimenti negli spazi comuni di Triennale e due installazioni dedicate alle voci del continente africano. Vaudo curerà invece la mostra tematica, centro nevralgico della 23ª Esposizione, con cento tra opere, progetti e installazioni di artisti, ricercatori e designer a confrontarsi con l’ignoto.
Ignoto che torna come Leitmotiv anche nella mostra Mondo Reale, curata da Hervé Chandès, direttore artistico di Fondation Cartier. «Grand Invité 2021-2024» l’artista e regista teatrale Romeo Castellucci con due progetti: uno performativo dal titolo domani, che anticipa l’Esposizione ed è aperto al pubblico in questi giorni (fino al 5 giugno), e uno installativo, EC, in programma a novembre.
30 maggio 2022 (modifica il 30 maggio 2022 | 21:28)
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, 2022-06-01 19:41:00, Presentata alla Farnesina la manifestazione che si terrà a Milano dal 15 luglio: 600 opere, 400 artisti per «Unknown Unknowns». Stefano Boeri: «Esplorazione centrale», EDOARDO SASSI