Armi all’Ucraina, si decide la proroga: ecco le posizioni dei partiti

Armi all’Ucraina, si decide la proroga: ecco le posizioni dei partiti

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di Redazione politicaLe forze di governo sono favorevoli ad aiutare Kiev fino alla fine del 2023. D’accordo il Terzo Polo, mentre Pd e M5S per ora si limitano a chiedere il dibattito parlamentare Il tema delle armi italiane all’Ucraina torna al centro della discussione. Oggi e domani alla Camera va in scena il dibattito con al centro le diverse mozioni presentate dai partiti. E la spaccatura è netta. Da un lato, le tre forze di maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) hanno preparato un testo che intende proseguire sul solco tracciato da febbraio, quando è scoppiato il conflitto, ad oggi. Vale a dire, proseguire con l’invio delle armi fino a dicembre 2023. Questa indicazione sarà contenuta nell’emendamento al decreto sulla partecipazione italiana alle missioni Nato in discussione al Senato, ma la premier Giorgia Meloni ha voluto che fosse inserita anche nella mozione all’esame di Montecitorio. Su questo il Pd chiede che «Il governo ritiri l’emendamento» presentato in Senato al Dl Nato e Calabria sull’invio di armi in Ucraina, «poco c’entra su una questione che non può e non deve essere regolata attraverso un emendamento che nulla ha a che fare con la vicenda ucraina». Lo ha detto il capogruppo Pd in commissione Difesa Stefano Graziano intervenendo in aula alla Camera per illustrare la mozione Pd sul conflitto ucraino. «E’ un tema troppo importante perché si possa legiferare attraverso decreti», ha spiegato Graziano. Poi c’è la posizione del Movimento 5 Stelle che ha voluto il dibattito alla Camera. Giuseppe Conte non scopre le carte e nella sua mozione si limita ad impegnare il governo «a illustrare preventivamente alle Aule parlamentari» un «eventuale invio di forniture militari». Un modo per tenere alto il tema, pur senza esprimere la propria linea, nel tentativo di far emergere le contraddizioni altrui. E infatti il Pd ha deciso di mettere a punto una mozione che tenga unito il partito, dove pure convivono anime diverse sul tema guerra, con una formula generica. Si chiede, infatti, al governo di garantire pieno sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine «con tutte le forme di assistenza necessarie», «assicurando il diritto all’autodifesa». In nessun modo, però, si parla di armi, mentre è condiviso con la mozione del M5S l’invito a prevedere il «necessario coinvolgimento delle Camere». Agli estremi opposti, infine, le mozioni che portano la firma del Terzo polo e dell’asse Verdi-Sinistra italiana. Mentre il primo chiede di «proseguire senza riserve l’attività di sostegno economico e militare a Kiev», i secondi sono per lo stop immediato all’invio di armi. 29 novembre 2022 (modifica il 29 novembre 2022 | 10:56) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-29 09:57:00, Le forze di governo sono favorevoli ad aiutare Kiev fino alla fine del 2023. D’accordo il Terzo Polo, mentre Pd e M5S per ora si limitano a chiedere il dibattito parlamentare, Redazione politica

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