Armi contro la Russia ed (eventuali) sanzioni alla Cina: di che cosa parlerà Biden nella sua visita in Europa

Armi contro la Russia ed (eventuali) sanzioni alla Cina: di che cosa parlerà Biden nella sua visita in Europa

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Il presidente Usa annuncerà oggi altri 800 milioni di aiuti all’Ucraina, e chiede agli alleati di continuare con la politica «graduale». Durante l’incontro con Ue e Nato il 24 marzo parlerà anche delle eventuali «conseguenze» se la Cina aiuterà la Russia

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

WASHINGTON — Gli Stati Uniti rilanciano ancora. Oggi, mercoledì 16 marzo, Joe Biden annuncerà l’invio di armi e munizioni all’Ucraina per 800 milioni di dollari, che vanno ad aggiungersi ai 550 stanziati da metà febbraio. Il totale è pari a 1,35 miliardi di dollari. Più c’è il pacchetto di quasi 14 miliardi approvato dal Congresso: metà della cifra serve a coprire forniture di missili anti carro, anti-aerea e altri ordigni per contrastare l’armata putiniana. Il presidente americano spiegherà alla Nazione che «gli Stati Uniti appoggiano con determinazione la resistenza degli ucraini».

Il messaggio di Biden è previsto per le 11 (le 16 in Italia, perché in America è già scattata l’ora legale). Sarà una risposta concreta a Volodomyr Zelensky che, alle 9 (le 14 in Italia), si collegherà online con senatori e deputati, riuniti per l’occasione nell’Auditorio del Centro visitatori di Capitol Hill. La Speaker Nancy Pelosi e il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, hanno escluso i giornalisti dall’evento (un malvezzo, sia detto per inciso, sempre più diffuso a Washington purtroppo). Tuttavia alcuni canali tv trasmetteranno in diretta il discorso (C-Span, Fox News, Nbc e Msnbc). Zelensky si era già rivolto il 5 marzo scorso a circa 300 parlamentari americani, con un appello carico di emozione: «Ho capito che non volete istituire una “no-fly zone” sui cieli dell’Ucraina; ma allora dateci gli aerei, ci difenderemo da soli».

Oggi il presidente ucraino ripartirà da qui. A dieci giorni di distanza, questi due temi, la «no-fly zone» e la fornitura di aerei, restano centrali nel confronto tra gli alleati occidentali.

Biden, però, è pronto a inondare di armi il Paese, ma su questi due temi non si smuove: sarebbero operazioni che potrebbero trascinare gli Stati Uniti nel conflitto, innescando di fatto «la terza guerra mondiale».

Il leader della Casa Bianca, però, deve gestire il rapporto con i partner europei.

Anche a Washington ha destato grande impressione il blitz a Kiev dei tre premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia. Che cosa significa questo gesto, se non che l’Occidente deve assumersi qualche rischio in più? Inoltre, sempre ieri, il Parlamento dell’Estonia ha votato una risoluzione per sollecitare la Nato a pattugliare lo spazio aereo ucraino. È la prima istituzione nell’Unione europea a prendere una posizione ufficiale a favore della «no-fly zone».

Biden, allora, ha deciso di andare a Bruxelles per confrontarsi direttamente con gli alleati e provare a ricomporre il fronte sulla linea di gradualismo tenuta fin dall’inizio della crisi e, per il momento, sopravvissuta a due settimane di guerra.

Giovedì 24 marzo, parteciperà prima a un summit di emergenza dell’Alleanza atlantica, poi a una riunione del Consiglio europeo.

Il presidente americano non andrà in Europa solo per ascoltare o per tranquillizzare i Paesi del fianco Est. Il quadro politico-diplomatico è in movimento. La variante Cina potrebbe diventare cruciale. Il lungo summit di Roma, tra il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il plenipotenziario per la politica estera cinese Yang Jiechi, non è bastato per fugare i dubbi dell’Amministrazione Usa, in particolare del Pentagono. Tutti gli scenari sono aperti. Xi Jinping potrebbe decidere di proporsi come mediatore, oppure di mantenere un atteggiamento ambiguo, con un sostegno solo formale per Putin.

Ma come dovrebbero reagire Stati Uniti, Ue e Nato se Pechino dovesse davvero fornire droni e missili all’affannata armata russa? Sullivan ha avvertito che ci saranno «conseguenze» per la Cina. Ma quali? Prima di spiegarlo pubblicamente, Biden vuole verificarlo direttamente con i partner. Tutti si augurano che non ce ne sia bisogno. Ma nel caso: gli europei sono pronti a sanzionare pesantemente anche la Cina? Il presidente americano cercherà anche queste risposte a Bruxelles.

16 marzo 2022 (modifica il 16 marzo 2022 | 08:39)

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, 2022-03-16 07:38:00, Il presidente Usa annuncerà oggi altri 800 milioni di aiuti all’Ucraina, e chiede agli alleati di continuare con la politica «graduale». Durante l’incontro con Ue e Nato il 24 marzo parlerà anche delle eventuali «conseguenze» se la Cina aiuterà la Russia, Giuseppe Sarcina

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Pietro Guerra

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