Armi a Kiev, pressing Usa sulla Germania: In primavera scontro furibondo. Il ruolo dellItalia

Armi a Kiev, pressing Usa sulla Germania: In primavera scontro furibondo. Il ruolo dellItalia

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di Giuseppe Sarcina

Alla vigilia del vertice di Ramstein. Il presidente ucraino Zelensky chiede carri armati, sistemi di difesa aerea, artiglieria pesante: Servono subito

La previsione condivisa a Washington e nelle principali capitali europee: in primavera lo scontro tra gli eserciti russo e ucraino sar furibondo. Zelensky chiede, quasi implora, gli americani e gli altri alleati di fare presto. Il tema ora la corsa contro il tempo. Servono subito pi armi. Carri armati, sistemi di difesa aerea, artiglieria pesante. I generali di Kiev sostengono che vanno schierati nel giro di qualche settimana al massimo, altrimenti diventer difficile, se non impossibile, costringere l’armata putiniana ad arretrare ancora. Strategia militare e politica si intrecciano, come sempre accaduto fin dall’inizio del conflitto, come emerge dalle informazioni di prima mano che abbiamo raccolto da fonti diplomatiche americane ed europee, alla vigilia del vertice nella base aerea di Ramstein, in programma domani, venerd 20 gennaio. Un summit che, stando alle attese, dovrebbe imprimere una brusca accelerazione alla fornitura di armi.

Le prime risposte sono gi arrivate. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, il promotore e il leader del gruppo di contatto che mette insieme pi di 40 Paesi, si presenter con un nuovo pacchetto di aiuti militari per il valore di 2,5 miliardi di dollari. Le consegne comprenderanno, per la prima volta, anche i blindati da combattimento, Stryker.

Ma non sufficiente. E allora, gi da diversi giorni, il governo Usa ha intensificato le pressioni soprattutto sulla Germania.

Oggi, gioved 19 gennaio, Austin passa da Berlino per cercare di convincere il neo ministro della difesa tedesco, Boris Pistorius a inviare i carri armati Leopard 2, i migliori sul mercato, o almeno ad autorizzare a farlo gli altri Stati che li hanno in dotazione, come Polonia e Finlandia. I tentennamenti tedeschi rischiano di diventare un problema politico serio all’interno della coalizione occidentale.

Questa volta anche l’Italia avr un ruolo pi visibile rispetto ai precedenti incontri. Il governo guidato da Giorgia Meloni ha gi deciso di mettere a disposizione una batteria del sistema anti-aereo Samp-T. Un’altra dovrebbe arrivare dai francesi, che partecipano alla costruzione dei Samp-T. Ma, anche in questo caso, il problema come velocizzare la consegna. Ci sarebbero ancora degli intoppi tecnici da risolvere. A Kiev, comunque, dovrebbe arrivare una sola postazione; la seconda sar, invece, trasferita a un Paese dell’Est, sembra alla Slovacchia, che, a sua volta, dar missili Patriot a Zelensky. Ieri Francesco Tal, consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, ne ha discusso a Washington con Wendy Sherman, numero due del Dipartimento di Stato.

Le affannose manovre sulle armi sono la conseguenza di uno scenario politico-diplomatico decisamente fosco. All’orizzonte completamente sparita qualsiasi prospettiva di negoziato. I cinesi hanno fatto sapere agli interlocutori del G7 (di cui fa parte anche l’Italia) di non sopravvalutare la loro capacit di influenza su Putin. Gli Stati Uniti hanno preso atto che Pechino non cambier la sua posizione ambigua: sostegno politico per il Cremlino; ma, a quanto risulta ai servizi segreti Usa, per ora nessun aiuto militare. Anche i turchi hanno alzato le mani. Il presidente Recep Tayyip Erdogan mantiene aperti i canali con Putin, ma senza alcun progresso tangibile. Il leader francese Emmanuel Macron ha dovuto ridimensionare le sue ambizioni: in questa fase si sta occupando soprattutto di garantire la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Infine gli analisti del G7 hanno dovuto constatare che le sanzioni senza precedenti imposte alla Russia non hanno avuto gli effetti sperati. Nel 2022 il prodotto interno lordo diminuito del 6%: una flessione importante, ma non l’atteso crollo rovinoso. Il Pentagono tira le somme: Putin ancora in grado di mobilitare una grande massa di soldati e mezzi per lanciare l’offensiva di marzo. Ecco perch Biden ha deciso di fare un altro passo in avanti, assecondando, come scrive il New York Times, la volont degli ucraini di colpire anche obiettivi in Crimea , dove sono asserragliati oltre 60 mila militari russi, a difesa, tra l’altro, della base navale di Sebastopoli.

Attenzione, per, questo non significa affatto che la Casa Bianca condivida l’idea di una reconquista totale dei territori occupati dai russi, nel 2014, compresa, quindi, la Crimea. Il piano militare va distinto da quello politico-diplomatico. Per ora la preoccupazione di Washington che Zelensky abbia ci che occorre per reggere l’urto in primavera. Solo dopo, se ci saranno le condizioni, si potr pensare a una trattativa con il Cremlino.

19 gennaio 2023 (modifica il 19 gennaio 2023 | 13:44)

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